Mattinata in territorio negativo per le principali piazze del Vecchio Continente con Milano che si muove in area 26.514 punti a -0,5% dopo aver raggiunto nella scorsa ottava il top da settembre 2008. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,8%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,6% e il FTSE100 di Londra lo 0,9%.
I futures sugli indici azionari statunitensi si muovono anch’essi al ribasso mentre aumentano i segnali di incertezza connessi alla crescita economica e il nervosismo degli investitori in vista del simposio di Jackson Hole della Federal Reserve di fine agosto.
Le speculazioni riguardanti un annuncio di tapering alla ormai prossima riunione di Jackson Hole sono aumentate, nonostante i dati di venerdì abbiano mostrato un calo della fiducia dei consumatori statunitensi al minimo da quasi un decennio.
Le attenzioni degli operatori continuano inoltre ad essere catturate dall’evoluzione della pandemia, specialmente in Asia e nei paesi caratterizzati da un basso tasso di vaccinazioni. Una recrudescenza che impatta ancora la domanda globale e le sue prospettive, spingendo al ribasso per il terzo giorno consecutivo il petrolio.
Il focus è anche rivolto verso l’allarme al Congresso, nonché alla situazione Afghanistan con i talebani che hanno preso il controllo del paese nel vuoto lasciato dalle forze statunitensi e della NATO in partenza.
Spostando le attenzioni verso l’agenda macro odierna, in Cina sono state diffuse le vendite al dettaglio e la produzione industriale di luglio, in rallentamento per via delle restrizioni legate al Covid-19. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, sono cresciute, rispettivamente, dell’8,5% annuo (+12,1% a giugno e +11,5% le attese degli analisti) e del 6,4% (+8,3% nel mese precedente e +7,8% stimato dai mercati). La disoccupazione è salita al 5,1% dal 5% di giugno. In Giappone, invece, è stato reso noto il prodotto interno lordo, cresciuto dello 0,3% nel periodo tra aprile e giugno, superando le stime degli analisti.
Sul Forex il biglietto verde arretra nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 1,178 e il dollaro/yen in area 109,35. Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,7%) a 70,03 dollari e il Wti (-0,9%) a 67,58 dollari, dopo che nella settimana appena conclusa l’Opec ha confermato le stime sulla domanda, mentre l’Agenzia Internazionale dell’Energia le ha abbassate per l’effetto della variante Delta.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale in area 106 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,58%.
Tornando a Piazza Affari, in evidenza Unipol (+0,9%), Atlantia (+0,9%) e Banca Generali (+0,6%). In coda Leonardo (-1,4%), Moncler (-1,4%) ed ENI (-1,4%).