Mercati asiatici – Segni rossi diffusi, giù in particolare Cina e Hong Kong

Altra seduta in territorio negativo per le principali piazze finanziarie asiatiche, tra la preoccupazione per la situazione in Afghanistan, dove migliaia di persone hanno cercato di fuggire dal paese dopo che i talebani hanno preso la capitale, e i deboli dati macro cinesi relativi al mese di luglio.

In Cina, la produzione industriale, la spesa dei consumatori e gli investimenti sono cresciuti più lentamente del previsto lo scorso mese. Il governo ha accusato le inondazioni nella regione centrale e i controlli su viaggi e affari per combattere le epidemie della variante delta del coronavirus.

Sempre sul fronte macro, l’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’Economia e dell’industria giapponese, ha registrato a giugno un aumento del 2,3% dopo il -2,9% di maggio (rivisto da -2,7%). Gli analisti si attendevano un incremento dell’1,8%.

Al di là dell’Atlantico, gli investitori hanno atteso il discorso del presidente della Banca Centrale americana, Jerome Powell, per un aggiornamento sullo stato di salute della più grande economia globale. Attesi per oggi i dati sulle vendite e sulla produzione industriale di luglio.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro scende a 1,1767 e il dollaro/yen a 109,32. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent a 69,34 dollari al barile (-0,2%) e il Wti a 66,92 dollari (-0,2%). Oro a 1.793,95 dollari l’oncia (+0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina cedono Shanghai (-1,5%) e Shenzen (-1,8%). Hong Kong in rosso del 1,7%.

Giappone all’insegna della flessione con Nikkei (-0,2%) e Topix (-0,4%).

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones e S&P500 +0,3%, Nasdaq a -0,2%.