Banche (-2,2%) – Unicredit (-2,7%) pesano le tensioni con il Tesoro

Il Ftse Italia Banche termina con un calo dello 2,2% e in linea all’analogo indice europeo (-2,5%), meglio tuttavia il Ftse Mib (-1,6%)

Le vendite di ieri hanno seguito la diffusione dei verbali della FED che hanno rivelato come durante la riunione del comitato di politica monetaria di fine luglio la maggior parte dei governatori aveva espresso orientamento per un ridimensionamento del sostegno all’economia.

La variante Delta continua a preoccupare i mercati e non solo, con il numero dei morti e di nuovi casi in crescita anche negli Stati Uniti che hanno registrato oltre 1.000 morti in un giorno per la prima volta da marzo. L’incertezza pandemica è stata rimarcata anche dal Presidente della Federal Reserve Jerome Powell (nel corso del suo intervento di martedì) che ha sottolineato come la pandemia sta ancora gettando ombra sull’attività economica, lasciando intravedere un atteggiamento di cautela.

In questo scenario, con lo spread rimasto sotto i 105 pb, sul comparto bancario sono prevalsi i realizzi.

Sul Ftse Mib frena UniCredit (-2,7%), che prosegue la due diligence sugli asset di Mps, nonostante le tensioni con il Tesoro. Leggermente meglio per Mediobanca (-1,4%) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-1,6%)

Sul Mid Cap rallenta Mps (-1,9%), mentre si definisce il perimetro di acquisizione da parte di UniCredit e con l’agenzia Dbrs che ha rivisto il rating del debito subordinato. In flessione Banca Popolare di Sondrio (-0,5%)

Sullo Small Cap frenano Banca Finnat (-0,4%) e Banca Carige (-1,8%). Ottimo risultato per  Banco di Desio e Brianza (+1,6%).