Inizio 2021 in recupero per il gruppo GHC. A fine marzo 2021 ricavi ed Operating Ebitda (Op) migliorano del 21% a 60 milioni e 9,7 milioni (+32% l’Op Ebitda adjusted). Più sostenuta la crescita dell’utile, +32% a 4,3 milioni. L’andamento dei prossimi mesi sarà strettamente connesso al progredire della campagna vaccinale ed il gruppo rimane focalizzato sul percorso di crescita esterna basato su acquisizioni e sulla crescita organica, grazie a investimenti in tecnologie di ultima generazione a cui sono stati indirizzati investimenti nel trimestre pari a oltre 4 milioni.
Modello di Business
Il Gruppo Garofalo Health Care (GHC) è tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata in Italia e opera attraverso 26 strutture sanitarie, oltre a 4 strutture di titolarità di Il Fiocco, società partecipata al 40% da GHC, situate in otto regioni nel Nord e Cento Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio). Offre un’ampia gamma di servizi che coprono tutti i comparti della sanità grazie ad una diversificazione delle specialità erogate, all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia ed al personale altamente qualificato.
Il Gruppo è presente attraverso un’unica business unit nei settori:
- Ospedaliero, che può essere suddiviso nei comparti dei ricoveri acuti, delle lungodegenze e delle riabilitazioni post-acuzie e delle prestazioni ambulatoriali;
- Territoriale e Socio-Assistenziale, attraverso i comparti dei ricoveri in regime residenziale e delle prestazioni ambulatoriali distrettuali.
Ultimi Avvenimenti
Dal 2 agosto le azioni Garofalo Health Care sono ritornate nell’indice Ftse Italia Mid Cap. Passaggio avvenuto a soli pochi mesi dall’ingresso nel segmento Star (25 marzo) e preceduto da un aumento di capitale da 41,8 milioni attraverso un Accelerated Book Building, concluso a gennaio.
Nel primo trimestre 2021 il Gruppo accelerato la strategia di M&A con l’acquisizione di 7 nuove strutture, oltre all’acquisizione di quote di minoranza di società già controllate.
A queste si aggiunge, a inizio aprile, il closing dell’acquisto del 100% della Clinica San Francesco di Verona inclusivo di un centro diagnostico con attrezzature di ultimissima generazione e tutti gli immobili strumentali. La clinica, un’eccellenza europea nel campo della chirurgia ortopedica robotica accreditata con il SSN, rafforza l’evoluzione tecnologica intrapresa dalla società. Un deal da 60 milioni circa, con un Equity Value, calcolato sulla base della posizione finanziaria netta provvisoria al 31 dicembre 2020 pari a 46,6 milioni.
“L’acquisizione si colloca nel solco della strategia di crescita per linee esterne comunicata al mercato sin dall’IPO, che ha consentito al Gruppo di acquisire 7 realtà di eccellenza in poco più di 2 anni (per oltre 105 milioni) e sempre nel pieno rispetto di una chiara e coerente disciplina M&A”.
Infine, il 28 luglio GHC ha perfezionato il closing dell’acquisizione del 99,5% di Domus Nova (a fine giugno aveva sottoscritto un accordo vincolante per il 51,6% lanciando un’offerta di acquisto con le medesime condizioni a tutti gli azionisti di minoranza). Domus Nova, valutata a un Enterprise Value (100%) di 41,9 milioni, è proprietaria di due ospedali specialistici a Ravenna, Domus Nova e San Francesco. Entrambe le strutture, dotate di 252 posti letto, sono accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e svolgono attività di ricovero con particolare specializzazione in chirurgia ortopedica protesica, nell’ambito della quale effettua oltre 900 interventi l’anno.
Conto Economico
Nel primo trimestre 2021 Garofalo Health Care ha conseguito ricavi consolidati pari a 60,4 milioni (1,9 milioni relativi al contributo di XRay One, struttura acquisita a luglio 2020), in aumento del 20,8% rispetto a fine marzo 2020, periodo in parte influenzato dalle restrizioni normative connesse al diffondersi della pandemia. Confrontando il dato con il 1° trimestre 2019 Pro-Forma (inclusivo del contributo pieno delle acquisizioni realizzate nel 2019), periodo non impattato dall’emergenza Covid-19, i ricavi evidenziano un incremento del 4,2%.
Proporzionale alla crescita dei ricavi l’Operating Ebitda si porta a 9,7 milioni (+21%). L’Operating Ebitda Adjusted, al netto di 0,9 milioni di costi non ricorrenti principalmente connessi ai costi sostenuti per fronteggiare l’emergenza, cifra in 10,6 milioni (+32%). Se raffrontato con il 1Q19 Pro-Forma, l’aggregato registra una riduzione del 12,6%.
I conti recepiscono poi ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni aumentati a 3,4 milioni (+22%) per effetto principalmente della variazione del perimetro, oltre che accantonamenti pari a 248 mila euro.
Il periodo chiude con un utile netto del gruppo aumentato del 32% a 4,3 milioni, spesati oneri finanziari netti per 646 mila euro (616 mila al 31/3/20) e imposte sostanzialmente stabili a 1,4 milioni.
Nel 2020 i ricavi del gruppo sono aumentati del 7,3% a 211 milioni, nonostante l’impatto della pandemia, grazie principalmente alla variazione del perimetro derivante dalle operazioni di M&A realizzate nel 2019 (che hanno contribuito pienamente nel 2020) e nel 2020 (XRay One, acquisita a luglio). Considerando nel 2019 il pieno contributo delle acquisizioni effettuate nel precedente esercizio, i ricavi 2020 evidenziano un calo del 5,2%.
Sul fronte dei margini, Operating Ebitda Adjusted, pari a 34 milioni (marginalità del 16,1%), è diminuito dell’11% rispetto al 2019 esclusivamente per effetto delle restrizioni normative imposte per affrontare la pandemia da Covid-19, mentre l’Ebit risulta in calo del 21% a 19 milioni. Rispetto al 2019 Pro-Forma tali aggregati registrano un calo rispettivamente del 23,4% e 33,8%.
L’utile netto del gruppo a fine 2020 si è attestato a 11,8 milioni (-10,4%) mentre, rispetto al 2019 Pro-Forma, l’ultima riga di conto economico avrebbe registrato una riduzione del 27,5%.
Stato Patrimoniale
Nel primo trimestre 2021, il patrimonio netto sale a 248,8 milioni rispetto i 203,2 milioni di fine 2020 per effetto principalmente dell’aumento di capitale da 41,8 milioni avvenuto il 21 gennaio 2021 mediante la procedura di Accelerated Book Building.
Operazione di cui ha beneficiato anche l’indebitamento finanziario netto, diminuito a 58,6 milioni dai 97,7 milioni di fine 2020, unitamente alla cassa generata dalla gestione corrente, seppure in parte assorbita dagli investimenti realizzati nel periodo (oltre 4 milioni) e dall’acconto versato (4,6 milioni) per l’acquisizione della Clinica San Francesco di Verona.
Ratio
Gli indici 2019-20 esprimono un sostanziale equilibrio economico e patrimoniale, con l’indicatore della capacità di rimborso del debito (calcolato sull’Ebitda reported) pari a 3,2x nel 2020 (2,72x a fine 2019) e il rapporto di indebitamento particolarmente contenuto e sostanzialmente stabile nel biennio 2019-20 a 0,48x.
L’indicatore del ritorno per gli azionisti a fine 2020 si attesta al 5,8% dal 6,8% di fine 2019.
Evoluzione prevedibile della gestione
Sebbene l’andamento per l’intero 2021 sia strettamente connesso al progredire della campagna vaccinale finalizzata a contenere e infine debellare l’epidemia di Covid-19, il gruppo “rimane focalizzato sul proprio percorso di crescita basato sia sulla crescita esterna tramite M&A sia sulla crescita organica grazie agli investimenti in nuove tecnologie di ultimissima generazione, volti ad incrementare gli standard qualitativi e ad offrire prestazioni sanitarie di eccellenza in grado di rispondere alle crescenti necessità assistenziali, ulteriormente accentuate dagli effetti della pandemia”.
Outlook
Equita Sim (Specialist della società), nello studio del 19 maggio 2021, ha aggiornato le aspettative assumendo una visione più cauta sull’evoluzione dei ricavi e dei margini del gruppo GHC, in considerazione del fatto che le strutture non hanno ancora raggiunto la piena disponibilità. Gli analisti hanno pertanto ridotto i ricavi 2021 del 2% a 257 milioni (ipotizziamo ora una crescita dei ricavi dell’1,5% rispetto al 2019PF, dal precedente +3%), l’Ebitda adj del 4% a 52,2 milioni e l’utile netto del 6% a 23,9 milioni. Gli stessi per il 2022 hanno effettuato una leggera revisione delle stime sia dei ricavi (-1%) sia dell’Ebitda (-2%). Il tutto riepilogato nella tabella che segue.
A seguito dell’acquisizione del 99% di Domus Nova, Equita Sim nella Good Morning del 29 luglio ha aggiornato il proprio modello (che assumeva l’acquisizione del 51,6% della società) aumentando l’EPS 2022/23 del 3% e alzando la Pnf di 20 milioni per includere le quote di minoranza acquisite. Gli analisti stimano ora un rapporto ND/Ebitda 2022E di 1,5x che lascia spazio per ulteriori operazioni di M&A.
Borsa
Il titolo Garofalo Health Care scambia oggi in area 5,52 euro, segnando un rialzo del 5% dal 25 marzo 2021, data del passaggio sul segmento Star. Una performance Inferiore rispetto al 26% riportato nel medesimo orizzonte temporale dal FTSE Italia Star.