Banche (2,3%) – Brillano Unicredit (5%) e Banco Bpm (5,3%)

Il Ftse Italia Banche termina in aumento del 2,3% e in linea all’analogo indice europeo (2,3%) mentre il Ftse Mib (0,3%).

“L’inizio del tapering è possibile entro la fine dell’anno, ma un intervento troppo prematuro potrebbe rivelarsi molto dannoso visto il clima di incertezza alimentato da debolezze nell’economia Usa e la proliferazione della variante Delta”.

Lo ha detto il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel suo video-discorso al simposio di banchieri di Jackson Hole. Powell non ha comunque fornito una tabella di marcia precisa per l’allentamento degli acquisti della Fed, pari oggi a 120 miliardi di dollari mensili, e ha sottolineato che il cosiddetto tapering “non è un segnale diretto di un vicino aumento dei tassi di interesse”. Sul capitolo inflazione, Powell ha ammesso che “la fiammata dei prezzi causa preoccupazione”, ma è convinto che l’aumento sia provvisorio e si possa tornare al target del 2%.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento allo 0,66%.

Sul Ftse Mib bene UniCredit (+5%), che prosegue la due diligence sugli asset di Mps, nonostante le tensioni con il Tesoro, Banco Bpm (5,3%) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna continua il suo trend positivo (4,9%)

Nel segmento Mid Cap, frena leggermente Mps (-0,2%), mentre si definisce il perimetro di acquisizione da parte di UniCredit e con l’agenzia Dbrs che ha rivisto il rating del debito subordinato. Bene Banca Popolare di Sondrio (5,2%).

Tra le Small Cap frenano Banca Carige (-4,1%) e Banco Desio (-0,6%). Buona performance di Banca Finnat (2,6%).