Aeffe – “Moschino e gestione integrata catalizzatori per lo sviluppo”

Il primo semestre 2021 del gruppo romagnolo è stato caratterizzato da una sostenuta crescita del fatturato (+30,4% a 155 milioni) e un significativo recupero della marginalità, con il ritorno all’utile per 13,3 milioni, dopo 11 milioni circa di perdita di un anno prima. Il pieno controllo di Moschino da inizio agosto e la relativa gestione integrata, afferma il Presidente esecutivo Massimo Ferretti, “saranno catalizzatori importanti per lo sviluppo. Siamo positivi anche sulla seconda parte dell’anno e rinnoviamo l’entusiasmo ad affrontare le prossime sfide con iniziative volte a valorizzare sempre più la distintività dei nostri brand e le evoluzioni dell’attuale contesto”.

Modello di Business

Aeffe opera a livello internazionale nel settore della moda e del lusso ed è attivo nella creazione, nella produzione e nella distribuzione di un’ampia gamma di prodotti che comprende prêt-à-porter, calzature e pelletteria, lingerie e beachwear.

Il Gruppo sviluppa, produce e distribuisce  le proprie collezioni sia con marchi di proprietà, tra i quali Alberta Ferretti, Moschino, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini, sia con marchi di cui è licenziataria, come Cedric Charlier, Jeremy Scott e Blugirl. Inoltre, ha concesso in licenza a primari partner la produzione e la distribuzione di ulteriori accessori e prodotti, con i quali completa la propria offerta (profumi, linee bimbo e junior, orologi, occhiali e altro).

La distribuzione dei prodotti avviene attraverso il canale di vendita all’ingrosso e al dettaglio.

L’attività si suddivide in due segmenti: prêt-à-porter e calzature e pelletteria.

Ultimi Avvenimenti

A fine luglio 2021 Aeffe ha rilevato da Sinv Holding, Sinv Real Estate e Sinv Lab Srl, il restante 30% di Moschino, salendo al 100%. L’operazione si inserisce nella strategia legata al marchio Moschino che ha come obiettivo il processo di futura integrazione delle collezioni abbigliamento donna all’interno del gruppo Aeffe per valorizzarne le potenzialità grazie allo sfruttamento delle sinergie.

Nel 2020 Moschino, proprietaria del marchio, ha conseguito ricavi per 63,2 milioni e ha registrato un patrimonio netto di 109 milioni. Il brand Moschino, a livello di gruppo Aeffe, ha generato nel 2020 ricavi per 215,4 milioni mentre, in media, negli ultimi 5 anni le vendite relative al brand sono ammontate a 229,4 milioni.

Il corrispettivo, pari a 66,571 milioni (53 milioni di sterline) , è stato versato per 30 milioni contestualmente al trasferimento delle azioni, mentre il residuo di 36,571 sarà versato entro il 30 novembre 2021. Per il pagamento Aeffe ha utilizzato ed utilizzerà cassa attiva, linee di credito già in essere e nuovi finanziamenti a medio-lungo termine.

Conto Economico

Il gruppo romagnolo chiude il primo semestre 2021 con ricavi in crescita del 30,4% a 155 milioni (+30,9% a cambi costanti), grazie al positivo andamento in tutti i mercati di operatività. Particolarmente positivo il trend del solo secondo trimestre, i cui ricavi aumentati del 76% hanno riportato il fatturato a livelli superiori a quelli registrati pre-pandemia (74,9 milioni rispetto ai 71,1 milioni nel secondo trimestre 2019).

Nel dettaglio, i ricavi della divisione prêt-à-porter aumentano a cambi costanti del 19% a 104,9 milioni e quelli generati dalla divisione calzature e pelletteria del 43% a 68,2 milioni, al lordo delle elisioni tra le due divisioni.

Più che proporzionale rispetto alle vendite la crescita dell’Ebitda a oltre 20 milioni, rispetto ai 0,6 milioni del pari periodo 2020, con una marginalità salita al 13% dallo 0,5% di fine giugno 2020. Un andamento a cui ha contribuito anche il contenimento dei costi attuato per contrastare gli effetti del diffondersi del Covid-19.

L’Ebit torna positivo per 7,6 milioni, dopo i 12,8 milioni di deficit di fine giugno 2020, contabilizzati ammortamenti e svalutazioni diminuiti del 7% a 12,4 milioni.

Il periodo chiude con un utile netto di competenza di 13,3 milioni, rispetto ai 10,9 milioni di perdita di un anno prima, spesati oneri finanziari netti sostanzialmente stabili a 1,3 milioni e imposte positive per oltre 11 milioni (positive per 1,7 milioni al 30/6/20); l’utile adjusted, al netto di benefici fiscali straordinari legati a rivalutazioni e riallineamenti attuati in conformità al “Decreto Agosto”, cifra in 2,5 milioni.

Breakdown Ricavi

Positivo l’andamento di tutti i canali distributivi a partire dal canale wholesale (78% del totale), i cui ricavi sono cresciuti del 39,6% a 121 milioni (+40% a cambi costanti). Nel secondo trimestre le vendite hanno registrato una crescita dell’80% a 56,1 milioni rispetto al pari periodo 2020. I ricavi dei negozi a gestione diretta, incluso il l’online diretto, (18% del totale) sono aumentati del 3,1% a 27,9 milioni evidenziando “un buon recupero nell’ultimo mese del semestre rispetto ai primi cinque mesi dell’anno, grazie al progressivo allentamento delle restrizioni alla circolazione internazionale delle persone”. Nel secondo trimestre 2021 le vendite retail, pari a 15,8 milioni, hanno registrato una crescita del 72% rispetto al corrispondente periodo del 2020. I ricavi per royalties, (4% del totale), sono cresciuti del 20,2% a 6 milioni, con un andamento positivo nel secondo trimestre 2021 (+33%) rispetto al secondo trimestre 2020.La disanima dei ricavi per area geografica mostra una crescita a doppia cifra in tutti i mercati, con incrementi sostenuti in Europa, Asia, Resto del Mondo e America. Le vendite in Europa (33% del totale), sono aumentate del 35% a 51,2 milioni (+68% nel secondo trimestre), principalmente per il trend positivo di Germania, Gran Bretagna ed Est Europa nel canale wholesale. Il retail ha continuato a risentire del limitato afflusso di turisti.

In Asia e nel Resto del Mondo, i ricavi si sono attestati a 34,9 milioni (+39%), con un’incidenza sul fatturato del 22% (+79% nel secondo trimestre). “L’area della Greater China e il Middle East hanno trainato la crescita riportando, rispettivamente, una progressione del 50% e del 68%.

Le vendite in America (7% del totale), con un aumento dell’80%, si sono portate a 10,3 milioni, grazie all’ottimo andamento sia del canale wholesale sia del retail, incluso l’online (+270% nel secondo trimestre).

Sul mercato domestico le vendite sono salite del 17% a 58,7 milioni (38% del totale), sostenute, anche in questo caso, dai risultati conseguiti dal canale wholesale e dall’online diretto (+63% nel  secondo trimestre).

Stato Patrimoniale

Diminuisce nel primo semestre 2021 l’indebitamento finanziario netto comprensivo dell’effetto IFRS16 a 127,7 milioni, dai 141 milioni di fine 2020, a seguito principalmente del risultato conseguito e dell’efficace gestione del capitale circolante netto. Al netto dell’effetto IFRS 16 il debito netto  ammonta a 45,2 milioni rispetto ai 52,8 milioni di fine 2020.

Il patrimonio netto totale aumenta a 196,3 milioni, dai 178,8 milioni di fine dicembre 2020.

Ratio

L’evoluzione dei principali ratio economici riflette la difficoltà emersa nel 2020, con l’indicatore della capacità di ripagamento del debito balzato a 31,37x, ben distante dal 2,54x del 2019; l’indice al 30/6/21 annualizzato mostra  livelli più sostenibili in virtù del recupero di redditività del periodo.

Analogo l’andamento del Roe, non significativo a fine 2020 a seguito del deficit registrato, rispettivamente pari al 5,9% nel 2019 e al 17,8% il dato annualizzato al 30/6/21.

Diversamente permane contenuto il rapporto di leverage a 0,65x, pari a 0,79x nel 2020 e a 0,66x nel 2019.

Outlook

Massimo Ferretti, Presidente esecutivo di Aeffe, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dell’andamento del primo semestre, contrassegnato da una significativa progressione del fatturato e della marginalità di tutti i nostri brand. Inoltre, sul versante strategico, riteniamo che l’acquisizione del pieno controllo di Moschino e la relativa gestione integrata saranno dei catalizzatori importanti per lo sviluppo futuro. Guardando alla seconda parte dell’anno, siamo, quindi, positivi e rinnoviamo l’entusiasmo ad affrontare le prossime sfide con iniziative volte a valorizzare sempre più la distintività dei nostri brand e le evoluzioni dell’attuale contesto”.

In occasione della presentazione dei risultati di fine marzo 2021 il management ha indicato che la raccolta ordini della stagione Autunno/Inverno 2021 ha evidenziato una crescita del 12% rispetto alla corrispondente stagione dello scorso anno.

Gli analisti di Intesa Sanpaolo (studio del 3 agosto), a seguito dei risultati superiori alle aspettative del secondo trimestre 2021, delle indicazione del management sul positivo andamento della raccolta ordini, ma anche fiduciosi del potenziale sviluppo futuro di Moschino, dopo l’acquisizione del controllo, hanno rivisto al rialzo le proiezioni per il 2021-2022, con una media del 4,4% sulle vendite e del 14,3% sull’Ebitda.

Gli analisti ora stimano vendite pari a 305 milioni nel 2021 (269 milioni nel 2020) e a 337,7 milioni nel 2022, in aumento rispettivamente del 2,3% e del 6,4% rispetto alle precedenti proiezioni. In attesa di maggiori dettagli sul piano di roll-out della rete a supporto di Moschino, gli stessi ipotizzano che le vendite al dettaglio del gruppo possano tornare al livello pre-Covid solo nel 2023, mentre ritengono che i ricavi all’ingrosso nel 2023 aumenteranno del 5,8% rispetto a fine 2019. Pertanto, si attendono per fine 2023 vendite pari a 366,3 milioni e un Ebit a 25,5 milioni (25,1 milioni del 2019).

La posizione finanziaria netta a fine 2021, stimata a 188,6 milioni (141 milioni nel 2020), incorpora i 66,6 milioni utilizzati per l’acquisizione del restante 30% di Moschino e il free cash organico atteso pari a 28 milioni.

Borsa

Da inizio 2021 i corsi azionari di Aeffe hanno intrapreso un trend ascendente, salendo a 1,87 euro a inizio giugno, per poi ritracciare scendendo a 1,37 euro il 19 luglio. Data dalla quale l’azione ha ripreso a correre riportandosi sul massimo di periodo a 1,97 euro a inizio agosto. Un andamento che ha beneficiato da un lato dell’acquisizione dell’ulteriore 30% di Moschino, dall’altro, dalla progressione dei risultati manifestata nella prima metà dell’anno.

Il titolo, che oggi prezza 1,85 euro, nel periodo ha messo a segno un guadagno del 67%, rispetto al 40% mostrato dal Ftse Star Italia.