Aquafil ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi consolidati pari a 274,7 milioni, in
aumento del 23,3% rispetto al corrispondente periodo del 2020.
Nel primo semestre la divisione “Fibre per tappeti” (64,6% dei ricavi totali) ha segnato un aumento contenuto al 13,9% a 177,6 milioni per effetto della più lenta ripresa del settore applicativo più importante, il contract. Il segmento “Fibre per abbigliamento” (21,3% dei ricavi) ha registrato un incremento del 16,8% a 58,4 milioni grazie all’area nord americana e all’incremento delle vendite di prodotti a marchio ECONYL. La divisione “Polimeri” (14,1% dei ricavi totali) ha registrato una crescita del 130,8% a 38,7 milioni grazie alla fortissima domanda dei mercati di riferimento.
Dal lato geografico, i ricavi della regione EMEA (60,9% dei ricavi) hanno segnato un aumento del 25,6% a 167,3 milioni. In Nord America (21,2% dei ricavi) si è registrata una crescita del 4,4% a 58,1 milioni. In Asia e Oceania (17,6% dei ricavi) l’incremento è stato del 46% a 48,3 milioni, mentre nel Resto del Mondo (0,3% dei ricavi) si è registrato un +33% a 0,9 milioni.
L’Ebitda è risultato pari a 39,3 milioni, in crescita del 46,4% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, con un Ebitda margin che passa dal 12,1% al 14,3% (+220 punti base). L’aumento riflette sia le maggiori quantità vendute sia il consolidamento delle azioni di miglioramento attuate dal Gruppo a partire da fine 2019, in aggiunta alle azioni intraprese nel 2020 per fronteggiare lo scoppio della pandemia. Questi fenomeni hanno più che compensato gli incrementi del prezzi della materia prima, che nel periodo di riferimento sono stati significativi e solo in parte riflessi nell’aumento dei prezzi di vendita.
L’Ebit si è fissato a 14,1 milioni rispetto al risultato negativo di 0,1 milioni registrato nel 2020. Il miglioramento dell’ebitda, oltre ai minori oneri non ricorrenti (pari 0,5 milioni rispetto ai 2,7 milioni dell’esercizio precedente) e altri accantonamenti, hanno largamente compensato l’aumento degli ammortamenti e svalutazioni.
L’utile netto è stato pari 8,9 milioni rispetto alla perdita di 1,9 milioni del primo semestre 2020. Il recupero a livello operativo ha ampiamente compensato gli effetti della gestione finanziaria e le maggiori imposte.
Al 30 giugno 2021 l’indebitamento finanziario netto del Gruppo risulta pari a 184,7 milioni, in calo rispetto ai 218,7 del 31 dicembre 2020. La generazione di cassa delle attività operative pari a 35,2 milioni e la variazione del capitale circolante pari a 16 milioni hanno ampiamente finanziato gli investimenti netti.
Il Gruppo conferma le attese di miglioramento per l’esercizio in corso, in particolare per la seconda parte del 2021 si attende un andamento del fatturato e della profittabilità in linea con quelli del primo semestre, tenendo conto dell’usuale evoluzione del business nella seconda parte dell’anno; un miglioramento del rapporto PFN/EBITDA rispetto al valore di fine 2020, in virtù sia del miglioramento della profittabilità che dell’indebitamento finanziario netto.