Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore relativo ai beni di consumo.
Le borse europee proseguono la giornata senza particolari spunti. Il Ftse Mib, il Ftse 100 e il DAX viaggiano invariate. A Wall Street Nasdaq, S&P 500 e Dow Jones guadagnano lo 0,3%.
JPMorgan Cazenove rimane “cauta” sulle “staple stocks” europee, tra l’inflazione all’indomani della pandemia e i rischi della domanda che potrebbero influire sugli utili dell’anno fiscale 22. Il broker ha declassato titoli tra cui il gigante della birra AB InBev (-2,5%) e Unilever (-1,5%), a underweight da neutral.
Il nuovo anno fiscale dovrebbe essere di forte ripresa per Pernod Ricard (+1,2%), poiché l’azienda lavora per aumentare i suoi profitti e profitti, affermano gli analisti di Jefferies dopo i risultati dell’anno fiscale 2021. Le vendite e l’utile operativo dovrebbero continuare ad accelerare nei 12 mesi fino a giugno 2022, con Jefferies che stima una crescita organica rispettivamente del 9,2% e dell’11,4%. La consapevolezza dei costi e il focus operativo dovrebbero supportare la bottom line del gruppo di bevande francese, mentre le vendite beneficeranno dei fattori di prezzo e delle tendenze verso la premiumizzazione, aggiunge Jefferies, mantenendo un rating “Buy” sul titolo e aumentando il TP a 225 euro da 210 euro.
I virtual brand di Deliveroo compiono 4 anni e continuano a crescere: oggi sono più di 1.000, il 124% in più rispetto allo scorso anno e sono presenti in 100 città italiane.
Wizz Air Holdings ha ridotto il divario con Ryanair Holdings durante la crisi del coronavirus, sulla base dei dati sul traffico di agosto. Wizz ha trasportato quasi un terzo dei passeggeri di Ryanair il mese scorso, dopo essersi espansa in mercati come Italia e Germania. Mentre il conteggio dei passeggeri di Wizz è tornato al 90% dei livelli pre-coronavirus, Ryanair trasporta solo circa tre quarti delle persone che trasportava prima che il Covid-19 colpisse. Un andamento in parte frenato da un riavvio incerto nel Regno Unito, dove le regole in costante cambiamento e i costosi requisiti di test scoraggiano alcuni passeggeri.
Anche EasyJet (-0,3%), la seconda compagnia aerea low cost più grande d’Europa, è stata ostacolata dalla sua dipendenza dal Regno Unito.