Mediobanca, tramite la controllata Cairn Capital, società londinese specializzata nella gestione alternativa del credito, ha perfezionato l’acquisizione di Bybrook Capital, annunciata lo scorso febbraio, avendo ricevuto l’approvazione da parte delle autorità di regolamentazione competenti.
Bybrook è focalizzata sul mercato dei distressed asset in Europa, dove ha maturato un solido track record e gestisce circa $2,4 miliardi per conto di investitori istituzionali internazionali.
L’operazione rappresenta un ulteriore passo avanti di Mediobanca nella strategia di crescita della divisione wealth management e nell’offerta di alternative asset management anche a servizio delle reti distributive del gruppo.
L’acquisizione Bybrook e la contestuale fusione con Cairn Capital rispondono all’ambizione di creare un operatore leader nella gestione del credito alternativo con circa $9 miliardi in AUM attraverso soluzioni di investimento pubbliche, private, deteriorate e in bonis, e mettendo a fattor comune un consolidato franchise di investimento in leveraged loans.
Cairn Capital e Bybrook stringono questa partnership dopo aver entrambi conseguito una crescita significativa e una forte performance di investimento.
Nell’ambito di questa operazione, a seguito della fusione di Bybrook in Cairn Capital, Mediobanca rimarrà azionista di maggioranza mentre una quota di minoranza sarà detenuta dal senior management di Bybrook e di Cairn Capital.
Bybrook verrà consolidata nei conti del gruppo Mediobanca a partire dal 1° settembre 2021.
Si tratta della quinta acquisizione nel segmento wealth management perfezionata a partire dal 2015, dopo quelle di Cairn Capital (2015), di un selezionato perimetro di attività di Barclays Italia (2016), del 50% di Banca Esperia (2016), poi incorporata in Mediobanca con il lancio di Mediobanca Private Banking, e di RAM AI (2017), gestore di fondi sistematico basato a Ginevra con un forte approccio ESG.
Nell’arco di 5 anni i ricavi e le commissioni della divisione wealth Management sono cresciuti rispettivamente a 627 milioni e 336 milioni e rappresentano il 25% dei ricavi e il 45% delle commissioni di gruppo.