Carige – Le tempistiche per definire il futuro potrebbero allungarsi

I tempi per definire il futuro di Carige, la cui quota di controllo (80%) è detenuto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) potrebbero allungarsi rispetto a quanto previsto a giugno.Lo si apprende da MF Dow Jones, secondo cui gli operatori coinvolti nell’operazione non hanno interrotto il lavoro nel corso dell’estate e continuano a valutare le possibili alternative.Secondo l’agenzia, alcune banche e alcuni fondi sarebbero ancora in data room, ma nessuno ha presentato manifestazioni di interesse concrete. In un primo momento entro l’estate doveva essere definita una short list dei possibili istituti interessati a definire la business combination entro fine 2021, anche per poter beneficiare della Dta da 400 milioni.

Il Credem si sarebbe fatto da parte, mentre le altre banche per ora mantengono una posizione attendista.

Il prossimo 15 settembre si dovrebbe riunire il cda della banca ligure per fare il punto della situazione ma non sono attese delibere particolari.

L’istituto genovese, pur riducendo il deficit nel primo semestre a 49,9 milioni e mostrando segnali di miglioramento nell’attività commerciale, non ha confermato gli obiettivi per quest’anno e, se continuerà a camminare con le proprie gambe oltre il 2021, avrà necessità di un rafforzamento patrimoniale.

Per quanto riguarda i fondi, di solito non riscuotono il favore della Vigilanza nelle acquisizione bancarie e, inoltre, non avendo la licenza, non potrebbero sfruttare i vantaggi fiscali.

L’agenzia riporta l’ipotesi della cessione di alcuni asset considerati non core, con alcune controllate che potrebbero suscitare l’interesse di potenziali operatori, così potrebbe essere ragionevoli la vendita di alcuni sportelli lontani dalla Liguria. Ma sono discorsi che andrebbero affrontati con un potenziali acquirente.