Generali – L’attenzione resta sulla governance

Generali continua ad essere al centro dell’attenzione del mercato sul fronte governance, con l’attuale board (e i vertici) che vedranno scadere il proprio mandato nella primavera del 2022, in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2021.

Secondo quanto riporta La Repubblica, per il 14 settembre è stato preallertato un comitato nomine, che dovrà discutere in via preliminare se attivare o meno, nel consiglio del 27 settembre, la procedura della lista del cda per il rinnovo dell’attuale management. Tuttavia la convocazione del comitato non sarebbe ancora ufficiale.

Secondo quanto riporta il quotidiano, al momento le posizioni tra i principali azionisti del Leone di Trieste non sarebbero allineate.

Da un lato ci sarebbero Franesco Gaetano Caltagirone (da poco salito al 5,94% del capitale) e Leonardo Del Vecchio (che ha appena arrotondato la quota al 4,92% del capitale), la Fondazione Crt (azionista con l’1,8% del capitale) e la famiglia Benetton (socio con il 3,97% del capitale) che propenderebbero per un ricambio al vertice allo scopo di dare un cambio di passo alla compagnia, nonostante i buoni risultati raggiunti finora.

Sull’altro versante ci sarebbero Mediobanca (azionista con il 12,93% del capitale) e le famiglie Boroli-Drago (che hanno in capo l’1,2% del capitale), che invece sarebbero favorevoli alla conferma dell’attuale Group Ceo, Philippe Donnet.

Secondo quanto si apprende dal giornale, nel board tenutosi lo scorso 2 agosto (che ha approvato i conti), alcuni amministratori indipendenti avevano scritto una lettera al gruppo, affinché si proseguisse con la procedura della lista del management, votata all’unanimità all’assemblea del 2020.

Secondo Mediobanca, questo assetto di governance è quello più idoneo per tutelare l’indipendenza delle Generali, ragione per cui dovrebbe sostenere la lista varata dal cda uscente, mentre gli altri soci storici potrebbero votare contro.

Nei giorni scorsi il presidente Gabriele Galateri avrebbe sondato Donnet, chiedendogli la propria disponibilità per un altro mandato, e il manager francese avrebbe manifestato la propria disponibilità.

Secondo il punto di vista dei soci favorevoli a un cambiamento nella linea di comando, Donnet (Group Ceo di Generali dal 2016) non avrebbe fatto compiere alla compagnia di Trieste la dimensione necessaria per competere in un mercato in fase di consolidamento.

Donnet, invece, ha sempre rimarcato che i target fissati nei piani industriali presentati sono stati regolarmente raggiunti o superati.

Intorno alle 10:10 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,5% a 17,57 euro, mentre l’indice di settore lascia sul terreno lo 0,6 per cento.