SAES Getters – Conferma segnali di ripresa ma effetto cambi pesa sui risultati del 1H21

SAES Getters ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi in calo del 3,6% a 85,9 milioni, esclusivamente a causa dell’effetto cambi negativo (-6,6%) correlato soprattutto alla svalutazione del dollaro. Scorporando tale effetto, i ricavi sono cresciuti organicamente del 3%.

Il semestre ha visto il progressivo superamento della crisi Covid 19: dopo un primo trimestre che già aveva manifestato alcuni segnali di ripresa, benché ancora penalizzato dagli effetti della pandemia soprattutto sulla Divisione Medicale, nel secondo quarter 2021 le vendite del comparto medicale sono tornate ai livelli precedenti alla crisi Covid-19 e il Gruppo ha registrato una forte crescita organica dei ricavi consolidati (+9,6%) rispetto al primo trimestre dell’esercizio.

La crescita organica è stata trainata soprattutto dai comparti dei sistemi da vuoto (Divisione Vacuum Technology) e dei dispositivi medicali in Nitinol (Divisione Medical), il primo grazie alla generale crescita in tutte le applicazioni e il secondo grazie alla progressiva ripresa degli interventi chirurgici differibili, soprattutto negli USA.

Il superamento della crisi pandemica, tuttavia, ha anche portato alla saturazione del mercato dei thermo-scanner (comparto dei dispositivi elettronici, all’interno della Divisione Metallurgy), che nello scorso esercizio, durante il picco della pandemia, aveva riscontrato una forte crescita della domanda.

Da evidenziare, infine, il perdurare delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, con effetto negativo sulle vendite di filo SMA per applicazioni consumer electronics (business SMA Industrial, sempre all’interno della Divisione Metallurgy) e l’insorgere di tensioni di prezzo sul mercato delle materie plastiche, con effetto penalizzante sulle vendite advanced packaging (Divisione Advanced Packaging).

A livello operativo, scorporando l’effetto penalizzante dei cambi, la marginalità del Gruppo è risultata in sostanziale tenuta se confrontata con il corrispondente il primo semestre 2020. Mettendo invece a confronto il secondo trimestre dell’esercizio corrente con il primo, sia il margine industriale lordo sia il margine operativo risultano in forte crescita.

Nei primi sei mesi del 2021, l’Ebitda è diminuito del 19,7% a 13,2 milioni, con una marginalità al 15,4% (-310 unti base). Al netto dell’effetto cambi negativo per 2,2 milioni, l’Ebitda sarebbe stato pari a 15,5 milioni (16,8% dei ricavi consolidati). Il calo organico (-6,2%) è dovuto esclusivamente all’incremento delle spese operative soprattutto per costi corporate non allocati. L’Ebit ha segnato un -32,3% a 7,5 milioni.

Il semestre si è chiuso con un utile netto di 4,2 milioni, in forte aumento rispetto agli 0,4 milioni al 30 giugno 2020. Anche in questo caso, l’effetto dei cambi è stato fortemente penalizzante (-1,7 milioni), mentre la variazione organica è stata positiva per 5,5 milioni. Si ricorda come l’utile netto nel primo semestre 2020 fosse stato penalizzato dalla riduzione nel fair value del portafoglio titoli, causa crisi Covid-19 (variazione negativa pari a 6,5 milioni nel primo semestre 2020, rispetto a una variazione positiva e pari a 1,4 milioni nel primo semestre 2021).

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta risulta positiva per 82,4 milioni, in calo rispetto ai 96 milioni al 31 dicembre 2020 per effetto del pagamento di dividendi per 7,4 milioni e del capex netto per 5,2 milioni, parzialmente compensati dai flussi positivi della gestione operativa per +2,2 milioni e da quelli correlati al portafoglio titoli (+1,3 milioni).

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il gruppo prevede nella restante parte dell’anno a un ulteriore consolidamento nella Divisione Medical e un progressivo recupero di attività nel mondo industriale.