Al termine della chiusura dell’Opa, Castor (veicolo che fa capo al gruppo Ion di Andrea Pignataro e partecipato anche dal fondo Fsi di Maurizio Tamagnini) è riuscito a prendere il controllo di Cerved raggiungendo il 78,9% del capitale. Castor sborserà 1,57 miliardi.
Non è scattato quindi il premio per i soci aderenti che avrebbe portato il controvalore per azione da 10,20 a 10,50 euro in caso di superamento del 90% di adesioni.
Alla luce dei risultati provvisori dell’offerta, risulta avverata la Condizione Soglia, relativa al raggiungimento da parte dell’offerente di una partecipazione diretta e/o indiretta almeno pari al 66,67% del capitale di Cerved, che consente di disporre di diritti di voto sufficienti per approvare la delibera di fusione funzionale al delisting.
Secondo quanto riportano MF e Il Sole 24 Ore, per il momento il titolo resterà quotato ma è probabile che nei prossimi mesi si lavorerà nell’ottica delisting tramite operazioni che consentano di superare il 90% del capitale e lanciare l’Opa residuale.
Il gruppo Ion e il fondo Fsi (che ha una quota nel capitale di Cerved tra il 9-10%) nei mesi scorsi avevano definito l’acquisizione di Cedacri ma non è in programma la fusione tra quest’ultima e Cerved, con le due società che proseguiranno il loro percorso di crescita come due entità separate, allo scopo di creare due player dei servizi finanziari, sia in ambito nazionale che internazionale.
Secondo quanto riporta MF, Cedacri sta lavorando alla piattaforma in cloud per le banche italiane per poi offrire in seguito il servizio anche alle istituzioni finanziare in Europa, mentre Cerved non cederà più l’attività di credit management che verrà sviluppato in Italia, cogliendo eventuali opportunità dalla crescita del mercato degli Npe post pandemia, per poi allargare il business all’estero, anche attraverso l’aggregazione con altre piattaforme.
Secondo il Sole 24 Ore, i nuovi azionisti di riferimento di Cerved puntano all’espansione internazionale anche negli altri business della società, che ha in capo anche una banca dati con informazioni aziendali e sui rischi di credito.
Cerved si era quotata nell’estate 2014 a un prezzo di collocamento di 5,10 euro per azione, con una capitalizzazione di circa 995 milioni. Nella seduta di ieri di Borsa, il titolo ha chiuso a 10,11 euro per una capitalizzazione di 1,97 miliardi.
L’Opa su Cerved è stata tra le poche portate a termine a Piazza Affari su una public company totalmente contendibile, dopo l’uscita dei private equity azionisti, tra cui Cvc.
Intorno alle 12:30 a Piazza Affari il titolo segna un calo dello 0,2% a 10,09 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,4 per cento.