Il negoziato in esclusiva tra UniCredit e il Tesoro su Mps è stato esteso di almeno un
altro mese dopo la scadenza dell’iniziale periodo di 40 giorni (che avverrà il prossimo 13 settembre).
Lo si apprende da La Repubblica, secondo cui UniCredit resta ferma sulla scelta di acquisire solo un perimetro ben selezionato di Mps.
Secondo quanto riporta il giornale, l’ipotesi potrebbe essere quella di uno scorporo di attività. Nello specifico, UniCredit potrebbe rilevare un ramo bancario che include 1.100 filiali su un totale di 1.400 in capo alla banca senese, che porterebbe in dote 50 miliardi di attivi su un totale di 90 miliardi e un portafoglio crediti senza oneri aggiuntivi in termini di future svalutazioni (per cui la banca chiederebbe un’adeguata copertura).
Resterebbero fuori gli sportelli del sud (95 in Sicilia e 84 in Puglia) e un altro centinaio di filiali che duplicano la rete di UniCredit (con un rapporto tra costi e volumi giudicato poco significativo).
Inoltre, alla banca di piazza Gae Aulenti non sarebbe interessata allo storico marchio Mps, a cui viene attribuito un valore contabile di 500 milioni.
Secondo il quotidiano, l’istituto guidato da Andrea Orcel sarebbe propenso a escludere dal perimetro da acquisire marchi ed entità legali che danno lavoro a circa 5-6 mila addetti, poco meno di un terzo del totale della banca senese (oltre 21 mila dipendenti).
In quanto duplicati di società interne al gruppo, UniCredit non sarebbe poi interessata a Mps Capital Services, Mps Leasing e Factoring, Monte Paschi Fiduciaria e il Consorzio operativo che gestisce la rete informatica (che occupa 2.000 bancari).
Il giornale aggiunge che AMCO e Mediocredito Centrale, recentemente entrati in data room rispettivamente per approfondimenti su crediti deteriorati e crediti in “Stage 2” e per un perimetro selezionato di sportelli bancari, non sarebbero al momento in grado di rilevare tutto ciò che resterebbe fuori dal perimetro di interesse da parte di UniCredit.
Intorno alle 11:40 a Piazza Affari le azioni Mps cedono le 0,2% a 1,12 euro, mentre i titoli UniCredit guadagnano lo 0,9% a 10,98 euro. L’indice di settore sale dello 0,4 per cento.