Marco Vecchietti, Ad e Dg di Intesa Sanpaolo RBM Salute, è intervenuto in occasione dell’evento tenutosi oggi a Padova presso il Palazzo della Ragione per il 25° anniversario della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata.
Marco Vecchietti ha dichiarato:
“Essere al fianco della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata è per noi motivo di orgoglio, in quanto polo d’eccellenza a livello internazionale per le ricerche nel campo della biologia cellulare e molecolare.
Tra gli obiettivi prioritari del nostro Gruppo la sanità ed il supporto alla ricerca scientifica ha un posizionamento particolarmente evidente, nella consapevolezza che questi strumenti rappresentano elementi imprescindibili per affrontare con maggiore serenità il futuro e garantire un’adeguata tutela alle persone.
Coerentemente con questa impostazione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione importanti risorse durante la pandemia (120 milioni) per supportare il Servizio Sanitario Nazionale (con interventi che hanno riguardato, ad esempio, la creazione di 500 posti di terapia intensiva e sub intensiva, 36 reparti di diagnostica e la fornitura di 1900 apparecchiature mediche) e ha sostenuto progetti di ricerca medica e scientifica di Università ed enti italiani (con uno stanziamento di oltre 1 milione).
Inoltre, la Fondazione Cariparo ha promosso anche un bando di gara per finanziare degli interventi finalizzati al contrasto ed alla gestione del Covid-19 (con un importo di 750 mila euro).
Sempre in questo contesto, il gruppo Intesa Sanpaolo sta supportando la Fondazione
per la Ricerca Biomedica nella definizione di un nuovo approccio farmacologico per
la cura del Covid-19 (300 mila euro di contributo a valere sui bonus dei nostri manager).
Ancora, con riferimento alla salute la nostra divisione assicurativa ha messo a disposizione assegni di ricerca a favore di importanti università italiane (Università di Milano, Padova, Cattolica del Sacro Cuore di Roma e della Calabria) e ampliato gratuitamente le tutele sanitarie dei nostri clienti in caso di positività al virus.
Ma non è solo il tema Covid a legarci alla Fondazione Biomedica. Si tratta, infatti,
di una collaborazione che guarda al futuro: mi riferisco, in particolare, alle dinamiche demografiche ed ai fenomeni sociali che riguardano il nostro Paese.
In primo luogo i giovani, che sono il motore del nostro sviluppo, ed in particolare i
tanti, troppi, giovani talenti ed i ricercatori che vanno all’estero, ai quali la Fondazione ha dedicato un’importante iniziativa da noi sostenuta per l’avvio di nuovi progetti di ricerca in Italia (100 mila euro per il triennio 2021-2023 – per un totale di 300 mila euro), i cronici per i quali intendiamo investire e sviluppare nuove soluzioni, anche a livello assicurativo, per migliorarne le aspettative di vita in buona salute e rispondere ai nuovi bisogni di cura e, non in ultimo, gli anziani che rappresentano sempre più una componente fondamentale della nostra società.
È con questo obiettivi che il gruppo Intesa Sanpaolo intende continuare a sostenere
tutti gli attori, come la Fondazione di Ricerca Biomedica, che hanno a cuore una crescita inclusiva e sostenibile e il benessere delle persone sostenendo l’eccellenza scientifica del nostro Paese, valorizzando il ruolo del territorio ed interpretando concretamente la partnership pubblico privato a supporto della nostra economia e del nostro welfare”.