Mercati Asiatici – Seduta in calo per Cina e Giappone

Giornata in calo per i principali listini asiatici dopo la seduta negativa a Wall Street lo scorso venerdì, con il focus resta sul possibile avvio del tapering da parte della Fed e sulla stretta regolatoria da parte della Cina.

La debolezza della scorsa ottava si è accentuata con la pubblicazione del dato sui prezzi alla produzione che ha registrato incrementi su basi mensili intorno all’8% e del 6% sull’anno precedente, alimentando i timori di una sensibile ripresa inflazionistica, con la la banca centrale americana che potrebbe ridurre gli stimoli monetari.

Sullo sfondo le attenzioni restano sul possibile rallentamento della ripresa economica americana a causa della variante Delta del Covid-19.

Sul fronte dei rapporti Usa-Cina, il presidente americano Joe Biden, nel corso di una call con l’omologo cinese Xi Jinping, ha espresso l’auspicio che i rapporti restino in una “dinamica competitiva e che non si crei in futuro alcuna situazione di conflitto indesiderato”.”

“Quando Cina e Stati Uniti lavoreranno insieme, entrambi i Paesi e il Mondo intero ne trarranno beneficio”, ha invece affermato Xi Jinping.

La Cina è frenata dalle vendite sui titoli tecnologici in scia alla notizia riportata dal Financial Times secondo cui il governo cinese intende smantellare Alipay (Ant Group), controllata di Alibaba. Alle piattaforme online cinesi è stato anche detto di proteggere i diritti dei lavoratori nella cosiddetta gig economy.

Inoltre, le vendite colpiscono i titoli immobiliari Blackstone ha abbandonato il secondo tentativo di delistare Soho China, sviluppatore di immobili quotato a Hong Kong, secondo quanto riporta Reuters. Le due società hanno spiegato che le precondizioni per portare avanti l’offerta da 3,3 miliardi di dollari non si sono avverate, in primis il fatto che Pechino non ha dato il via libera all’operazione.

Nel frattempo, i nuovi prestiti concessi dalle banche cinesi sono saliti leggermente ad agosto, a 1.220 miliardi di yuan (1.080 miliardi a luglio, 1.350 miliardi le attese).

In Giappone prevalgono le prese di profitto dopo le recenti sedute positive, con il Nikkei che si era portato ai massimi da sette mesi.

Il Giappone ha esteso il suo stato di emergenza in 19 prefetture, inclusa Tokyo, fino a fine settembre con il sistema sanitario ancora sotto pressione.

Nel Paese nipponico l’attenzione resta sulla formazione di un nuovo governo che possa varare un nuovo piano di stimoli a sostegno dell’economia, con Taro Kono dato come favorito per diventare il prossimo primo ministro, varando politiche economiche che puntino su energis rinnovabile e tecnologia.

Sul fronte macro, ad agosto i prezzi alla produzione in Giappone sono rimasti invariati su base mensile (+0,2% il consensus e +1,1% la rilevazione precedente), mentre sono saliti del 5,5% su base annua (+5,6% le stime e +5,6% il dato precedente).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1783 e il dollaro/yen a 110,08. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1%) a 73,63 dollari al barile e il Wti (+1%) a 70,44 dollari al barile. Oro a 1.790,60 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,5%. Hong Kong a 2.4%.

In Giappone il Nikkei e il Topix lasciano sul terreno entrambe lo 0,3%.

Il tutto dopo la seguente chiusura di venerdì a Wall Street: Nasdaq (-0,9%), Dow Jones (-0,8%); S&P 500 (-0,8%).