Mercati asiatici – Seduta positiva per il Nikkei sui massimi da 31 anni, in Cina pesa situazione Evergrande

Seduta caratterizzata da un andamento non univoco per le principali piazze finanziarie asiatiche, con il Nikkei che ha raggiunto un nuovo massimo dopo oltre 31 anni.

Contrattazioni in rialzo anche per il settore energetico – il migliore nell’indice Asia-Pacifico – sostenuto dalle quotazioni in aumento del petrolio. Hong Kong e  Cina hanno invece continuato a risentire dei problemi del colosso Evergrande, oltre ai limiti normativi di Pechino e la riacutizzazione del virus.

Come anticipato, il Nikkei ha toccato il massimo di oltre 31 anni, guidato dai titoli ciclici. Performance alimentata anche dai progressi nella campagna vaccinale che hanno aumentato le attese verso una riapertura economica.

Gli operatori sono in attesa di conoscere ora i dati sull’inflazione statunitense di agosto che potrebbero offrire ulteriori spunti per comprendere l’attuale stato dell’economia USA e le conseguenti mosse delle banche centrali.

L’agenda macro odierna ha visto in Giappone la diffusione della lettura finale della produzione industriale di luglio. I dati hanno confermato le rilevazioni preliminari, con una contrazione dell’1,5% su base mensile e un incremento dell’11,6% rispetto a luglio 2020.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1815 e il dollaro/yen a 110,04. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 74,09 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 71,03 dollari al barile. Oro a 1.793 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai cede lo 0,5% mentre Shenzen guadagna lo 0,2%. Hong Kong a -0,3%.

In Giappone il Nikkei e il Topix avanzano rispettivamente dello 0,6% e 0,8%.

Il tutto dopo la seguente chiusura di ieri a Wall Street: Nasdaq (-0,1%), Dow Jones (+0,8%); S&P 500 (+0,2%).