Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta sotto la parità, in attesa nel pomeriggio del dato chiave sull’inflazione americana che potrebbe contribuire a formulare le aspettative sulle prossime mosse della Federal Reserve.
Chiusura a due velocità ieri a Wall Street, con lo S&P 500 che ha interrotto una striscia di cinque sedute consecutive in ribasso salendo dello 0,2%. In rialzo dello 0,8% anche il Dow Jones, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,1%.
Tra i mercati asiatici, stamane, prosegue la corsa di Tokyo, con il Nikkei che ha guadagnato lo 0,8% viaggiando sui massimi dal 1990. Shanghai, invece, arretra dell’1,2% e Hong Kong dell’1,3%.
Le piazze cinesi continuano a essere appesantite dalla stretta regolatoria di Pechino, a cui si è aggiunto il caso Evergrande e una nuova ondata di contagi da Covid, con i nuovi casi più che raddoppiati nella provincia sud-orientale del Fujian.
Il colosso immobiliare Evergrande ha avvertito di un rischio di default incrociato con le sue controllate, dal momento che le vendite immobiliari hanno continuato a diminuire.
I solidi risultati societari e il rapido recupero dell’economia dalla crisi pandemica hanno contribuito a sostenere il sentiment dei mercati da inizio anno, portando l’azionario globale su nuovi massimi assoluti.
Nelle ultime settimane, però, il rally dell’equity è stato frenato dalle preoccupazioni sull’impatto della variante Delta sulla ripresa e dai rischi legati alla elevata inflazione, complici le difficoltà lungo la supply chain dovute al Covid.
Il focus degli operatori, oggi, sarà dunque rivolto soprattutto sul report dei prezzi al consumo Usa ad agosto, che secondo le attese dovrebbe mostrare il quarto mese con un’inflazione pari almeno al 5%.
Il dato sarà attentamente monitorato per avere maggiori indicazioni sulle tempistiche con cui la Fed inizierà a ridurre gli stimoli monetari di emergenza, con l’annuncio sull’avvio del tapering previsto entro fine anno.