Mercati – In calo l’Europa e Milano (-1%), dubbi su frenata ripresa e inflazione elevata

Chiusura in rosso per le borse europee, mentre Wall Street procede poco mossa. A Piazza Affari il Ftse Mib termina in calo dell’1,0% a 25.762 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,6%). Lieve ribasso per il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Oltreoceano, variazioni contenute per Dow Jones (+0,2%), S&P500 (+0,2%) e Nasdaq (-0,1%).

I dati odierni sulla produzione industriale e le vendite al dettaglio in Cina hanno deluso le attese, evidenziando un rallentamento della crescita al ritmo più contenuto da un anno e rafforzando i dubbi sul vigore della ripresa economica.

Il tutto, in un contesto ancora condizionato dalla pandemia e appesantito da altri fattori di incertezza, come la stretta cinese sull’industria privata e l’elevata inflazione.

Il report di ieri sui prezzi al consumo statunitensi ha leggermente attenuato quest’ultimo rischio, pur continuando a evidenziare una variazione annua sopra il 5% e lasciando aperto il dibattito sulla natura transitoria del fenomeno.

Gli operatori continuano dunque a interrogarsi sulle tempistiche con cui le banche centrali dovrebbero cominciare a ritirare gli stimoli economici.

Dall’agenda macro sono giunti anche i dati sull’inflazione del Regno Unito, ai massimi da 9 anni, della Francia e dell’Italia (indice armonizzato UE a +2,5% annuo), oltre alla produzione industriale dell’eurozona (sopra le attese) e degli Usa (salita meno delle aspettative).

Sul Forex l’euro/dollaro si apprezza a 1,182 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scivola a 109,4.

Tra le materie prime guadagnano ancora terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+3%) a 75,8 dollari e il Wti (+3,3%) a 72,8 dollari, dopo il calo delle scorte statunitensi emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riporta a 101 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,68%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano Tenaris (+2,9%), Stellantis (+2,3%) dopo che Goldman Sachs ha alzato il target price da 21 a 27 euro e Fineco (+1,8%) mentre arretrano Moncler (-5,2%) ed Enel (-5,5%) frenata dalle misure del governo contro i rincari dell’elettricità.