Mercati – Milano peggiora a -0,8%

Prevalgono i ribassi fra le borse europee, mentre Wall Street ha aperto poco mossa. A Piazza Affari il Ftse Mib accelera al ribasso e cede lo 0,8% in area 25.820 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%). Lieve ribasso per il Dax di Francoforte (-0,2%), invariato il Ftse 100 di Londra. Oltreoceano, variazioni contenute per Dow Jones (+0,3%), S&P500 (+0,3%) e Nasdaq (-0,1%).

I dati sulla produzione industriale e le vendite al dettaglio in Cina hanno deluso le attese, evidenziando un rallentamento della crescita al ritmo più contenuto da un anno e rinforzando i dubbi sulla forza della ripresa economica.

Il tutto, in un contesto ancora incerto a causa della pandemia, della stretta cinese sull’industria privata e dell’elevata inflazione, come emerso anche ieri dal report sui prezzi al consumo statunitensi.

Malgrado una lieve frenata, l’indice continua a evidenziare una variazione annua sopra il 5%, lasciando aperto il dibattito sulla natura transitoria dell’aumento dei prezzi e sulle tempistiche con cui le banche centrali dovrebbero cominciare a ritirare gli stimoli economici.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti anche i dati sull’inflazione del Regno Unito, ai massimi da 9 anni, della Francia e dell’Italia (indice armonizzato UE a +2,5% annuo), oltre alla produzione industriale dell’eurozona (sopra le attese) e degli Usa (salita meno delle aspettative).

Sul Forex l’euro/dollaro si apprezza a 1,182 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scivola a 109,3.

Tra le materie prime guadagnano ancora terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+3%) a 75,8 dollari e il Wti (+3,2%) a 72,7 dollari, in attesa dei dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riporta in area 100 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,68%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano Tenaris (+3,0%), Stellantis (+2,0%) e Mediobanca (+1,6%) mentre arretrano Moncler (-5,1%) ed Enel (-4,8%) frenata dalle misure del governo contro i rincari dell’elettricità.