Nel primo semestre 2021 l’agenzia per il lavoro recupera fatturato e marginalità, con valori superiori a quelli pre-Covid. I ricavi salgono a 320 milioni (+36%), 10,8 milioni dei quali realizzati dalla neo acquisita Quanta nel solo mese di giugno, Ebitda e Utile netto balzano rispettivamente del 70% a 11,4 milioni e del 142% a 5,7 milioni. Fatte salve considerazioni in merito al clima di incertezza sulla pandemia, il management auspica “un positivo prosieguo del 2021, avendo Openjobmetis dimostrato una decisa resilienza e buone capacità di adattamento a mutate condizioni esterne”.
Modello di Business
Openjobmetis è un’Agenzia per il Lavoro presente capillarmente sul territorio nazionale con una rete di oltre 130 filiali (di cui 15 dedicate al business Family Care). Il gruppo rappresenta un ponte di collegamento tra imprese in cerca di personale e risorse in cerca di occupazione, con l’obiettivo di incrociare in modo ottimale domanda e offerta di lavoro.
L’offerta è articolata su:
• Somministrazione lavoro: Openjobmetis mette a disposizione del cliente, per un tempo determinato o indeterminato, personale assunto direttamente dalla società, fornendo una gestione integrata del rapporto di lavoro, spaziando dagli aspetti burocratico-amministrativi alla formazione;
• Ricerca e Selezione del personale: individuando professionisti adatti alle esigenze dei propri clienti;
• Formazione del personale;
• Outplacement: è un processo a supporto della ricollocazione professionale per chi è in uscita da un’azienda, rappresenta uno strumento di riqualificazione e formazione propedeutico a un nuovo inserimento;
Negli ultimi anni la società di Gallarate ha intrapreso un percorso di specializzazione grazie al quale, oggi, opera attraverso sette divisioni: Navale, Agroalimentare, Diversity Talent, Horeca, I&CT, Industriale e Sanità. Alle divisioni specializzate il Team Grandi Clienti racchiude, inoltre, due business line dedicate a GDO e Banca e Finanza.
Ultimi Avvenimenti
A fine maggio 2021 Openjobmetis ha perfezionato l’acquisizione del 100% di Quanta, e indirettamente del 100% della controllata Quanta Risorse Umane, previa scissione del ramo immobiliare a favore di Quanta e ad esclusione delle società estere. Il deal prevede un corrispettivo di 24,8 milioni di quali 20 milioni in contanti, oltre all’assegnazione in permuta di 528.193 azioni proprie di Openjobmetis ( 3,5% del capitale sociale) pari ad un valore di 4,8 milioni (valorizzate al fair value alla data di chiusura dell’operazione) , in luogo delle originarie 685.600 a seguito dell’esclusione dal perimetro di acquisizione delle società estere.
Quanta e Quanta Risorse Umane, ha spiegato il presidente Marco Vittorelli “hanno registrato nel corso del 2020 ricavi per oltre 120 milioni e una redditività positiva che potrà sicuramente avere ulteriori opportunità di crescita una volta razionalizzati tutti i processi all’interno del Gruppo Openjobmetis”. Il 23 giugno il CdA ha approvato la fusione per incorporazione di Quanta, i cui effetti contabili e fiscali decorrano dal 1 gennaio 2022.
Si ricorda che a inizio novembre.2020 l’agenzia per il lavoro ha acquisito il 50,66% di Lyve Srl, società di formazione nell’ambito dei servizi assicurativi e finanziari, con il diritto di acquisire anche la restante quota. Opzione che potrà essere esercitata nel periodo di tre mesi a decorrere dalla data di approvazione del bilancio di Lyve Srl al 31 Dicembre 2023.
Risale invece a gennaio 2020 l’acquisizione del 100% di Jobdisabili Srl, proprietaria del marchio “Jobmetoo”, una piattaforma online specializzata nella ricerca e selezione del personale con disabilità, che facilita l’incontro di persone appartenenti alle categorie protette con il mondo del lavoro e delle aziende.
Conto Economico
Dopo un difficile 2020, nel primo semestre 2021 i ricavi consolidati segnano una crescita rispetto a fine giugno 2020 del 36% a 320 milioni, recuperando e addirittura superando quanto conseguito nel periodo pre-Covid;+15,4% rispetto al primo semestre 2019. Al netto dell’operazione “Quanta”, che ha apportato ricavi per 10,8 milioni (relativi al solo mese di Giugno) principalmente nell’area della somministrazione, l’aumento risulta pari all’11,5% rispetto al primo semestre 2019.
La positiva performance ha interessato tutte le aree di attività, con i ricavi da somministrazione aumentati del 34,8% rispetto ai primi sei mesi 2020 ( +15% rispetto al 30/6/ 19), Ricerca e Selezione +76,7% ( +45% rispetto al 30/6/19),ricavi per altre attività +117,1% ( +37,5% rispetto al 30/6/19).
Continua a ritmi sostenuti la crescita della controllata Family Care Srl, focalizzata nell’assistenza a persone anziane e non autosufficienti, i cui ricavi sono aumentati del 39% rispetto a fine giugno 2020.
“Il secondo trimestre del 2021 è stato il miglior trimestre della storia del Gruppo, con ricavi pari a circa 167 milioni, al netto dell’operazione Quanta”.
Il primo margine di contribuzione, dato dai ricavi al netto del costo del lavoro relativo al personale somministrato, segna uno sviluppo del 42% a 41,2 milioni, con un’incidenza sui ricavi pari al 12,9% (12,3% nel giugno 2020) imputabile sia al recupero della marginalità della somministrazione sia alla ripresa dei servizi ad elevata marginalità, che avevano subito ripercussioni per gli effetti della pandemia a causa della necessità dell’erogazione in presenza.
L’Ebitda balza a 11,4 milioni (+70%)con una marginalità al 3,5% (+70 pb); pari a 12,2 milioni (+80%) l’Ebitda rettificato dagli oneri principalmente riferibili a costi connessi alle acquisizioni. Al netto del consolidamento di Quanta si sarebbe attestato a 11,1 milioni (11,8 milioni l’Ebitda rettificato).
Più che raddoppiato l’Ebit a 7,8 milioni, dai 3,5 di un anno prima, contabilizzati ammortamenti e svalutazioni per complessivi 3,6 milioni (+14%), generando un margine del 2,4% (1,5% al 30/6/20);7,6 milioni l’Ebit al netto del consolidamento di Quanta.
Il periodo chiude con un utile netto di competenza proiettato a 5,7 milioni rispetto ai 2,4 milioni del pari periodo 2020; l’utile netto rettificato cifra in 6,3 milioni (2,45 milioni a 30/6/20).
Il 2020 è stato fortemente penalizzato dagli effetti della pandemia da Covi-19. I ricavi del gruppo si sono fermati a 517 milioni (-8,6%), con un calo registrato in tutte le aree di attività. Tuttavia, il terzo e quarto trimestre hanno evidenziato un marcato recupero rispettivamente del 25,2% sul secondo e dell’ 11,8% sul terzo. Il primo margine di contribuzione è diminuito del 13% a 63,7 milioni, con la relativa incidenza sui ricavi al 12,3% (-70 bp), imputabile al margine della somministrazione di lavoro e alla flessione dei ricavi di servizi ad alta marginalità, come la ricerca e selezione e la formazione. L’Ebitda è diminuito del 37% a 14,9 milioni, con una marginalità al 2,9% (-130 bp), mentre l’Ebit del 47% a 8,2 milioni (1,6% sulle vendite, -110 bp). Diversamente, l’utile netto è passato da 10,4 milioni a 23,6 milioni, beneficiando della contabilizzazione di imposte differite attive conseguenti al riconoscimento fiscale di maggiori valori iscritti in bilancio per complessivi 18 milioni, al netto delle quali segna un calo del 46% a 5,6 milioni.
Stato Patrimoniale
Aumenta nel primo semestre 2021 l’indebitamento finanziario netto a 43 milioni circa, rispetto ai 17,4 milioni di fine 2020. Tuttavia, al netto del consolidamento di Quanta e Quanta Risorse Umane (19 milioni) e dei 20 milioni connessi al pagamento delle stesse, l’indebitamento finanziario netto risulterebbe pari a circa 4 milioni.
Diversamente, il sensibile calo del 2020, da 30 milioni a 17,4 milioni è connesso al flusso di cassa positivo generato dall’attività operativa per 23,1 milioni.
Ratio
Il gruppo presenta una struttura patrimoniale equilibrata, con l’indicatore della capacità di ripagamento del debito su livelli sostenibili. Particolarmente contenuto anche il quoziente di indebitamento, mantenuto nel periodo sempre ben al di sotto dell’unità e pari a 0,29x nel 2019 e 0,14x nel 2020 (0,33x il dato annualizzato a fine giugno 2021).
Discontinuo il ritorno per gli azionisti a seguito dei risultati conseguiti nel periodo, con un dal Roe passato dal 10,1% del 2019 al 19,4% del 2020 (8,7% il dato al 30/6/21 annualizzato).
Outlook
I risultati di Opejobmetis sono stati sostenuti da una fase di iniziale ripresa economica dalla crisi Covid-19. Il management auspica “un positivo prosieguo del 2021, avendo Openjobmetis dimostrato nel recente passato una decisa resilienza e buone capacità di adattamento a mutate condizioni esterne”. Fatte salve, tuttavia, alcune considerazioni riguardanti il proseguimento della campagna vaccinale e l’incertezza, soprattutto in merito alla variante Delta del virus, che ancora getta ombre sulle prospettive di ripresa economica.
Sul fronte dei numeri Equita Sim (Specialist della società), nello studio del 10 agosto 2021, ha migliorato le stime incorporando un secondo trimestre 2021 superiore alle aspettative. Aumentate le vendite 2021/2022 del 4% e 2%.
Le nuove stime indicano per fine 2021, ricavi in aumento del 31% a 676,3 milioni (+27% la precedente stima), con una crescita organica pari al 6%, conservativa se confrontata con il +11% del secondo trimestre 2021. Secondo gli analisti nel 2021 Quanta dovrebbe aggiungere circa 70 milioni di vendite (consolidata per circa 7 mesi) con un run-rate di circa 120 milioni.
Per quanto riguarda l’Ebitda adjusted, nel 2021 è ora atteso a oltre 25 milioni (24 milioni le precedenti stime), con una marginalità al 3,7% (3% nel 2020), per salire a 37 milioni nel 2023 (32 milioni nel 2022), con una marginalità al 4,9% (4,3% nel 2022).
Analogo l’andamento dell’utile netto adj stimato a fine 2021 a 11,5 milioni (5,7 milioni nel 2020), per crescere ulteriormente nel 2022 e 2023 quando è atteso a 15,2 milioni e 18,6 milioni.
Borsa
Performance borsistica positiva per Openjobmetis da inizio 2021, i cui corsi azionari hanno intrapreso un trend ascendente, stabilizzandosi da fine giugno ad oggi in area 10 euro. Il titolo da inizio anno ha evidenziato un guadagno di circa il 39% che si confronta con il 37% dell’indice di riferimento, il Ftse Star Italia.
Equita Sim, nello studio del 10 agosto indica un target price pari a 11,6 euro, incorporando ai prezzi attuali un upside potenziale del 16%.