Mentre prosegue l’iter per la trasformazione in Spa di Banca Popolare di Sondrio, cominciano a emergere rumor su possibili movimenti nell’azionariato.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, l’economista Marco Vitale starebbe cercando di riunire sotto una cooperativa quanti più soci possibile dei circa 160 mila della banca valtellinese, con l’obiettivo di arrivare al 20% del capitale in modo da avere voce in capitolo quando la banca popolare sarà trasformata in Spa.
Il quotidiano aggiunge che Vitale e alcuni soci, a fine agosto, avrebbero dato vita a un “Comitato per sostenere l’autonomia e l’indipendenza” dell’istituto lombardo.
L’obiettivo di fondo del comitato mirerebbe a conciliare la trasformazione in Spa della banca valtellinese “con la difesa della sua autonomia, della sua struttura popolare e delle sue caratteristiche di banca legata al territorio”. Per fare ciò, secondo quanto si apprende dal quotidiano, il comitato starebbe valutando tre ipotesi.
La prima opzione implicherebbe di fatto solo interventi statutari prima della trasformazione in Spa, come il voto maggiorato per i vecchi socie misure che “scoraggino altrimenti sicure aggressioni da parte di soggetti che aspireranno ad acquisire il controllo” della banca.
La seconda ipotesi prevedrebbe la creazione di una cooperativa in cui far confluire i 160 mila soci; la coop avrebbe poi il controllo della sottostante Banca Spa con almeno il 51% del capitale.
La terza possibilità punterebbe alla creazione di una Newco cooperativa in cui raggruppare le quote dei soci ex popolari, con una quota del 20-30% del capitale della Spa, mentre la parte rimanente resterebbe in capo al mercato.
Il Sole 24 Ore riporta che suddetta iniziativa sarebbe stata comunicata ai vertici di Popolare di Sondrio, il presidente Francesco Venosta e il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini, mentre non sarebbe stata resa nota a Unipol, primo azionista dell’istituto con il 9% del capitale e che intenderebbe avere un peso sulle scelte future della banca.
Sullo sfondo c’è la possibile posizione della BCE, favorevole alla trasformazione in Spa, che dovrebbe concedere l’eventuale autorizzazione a salire oltre il 10% del capitale.
Intorno alle 10:55 a Piazza Affari il titolo viaggia sulla parità a 3,67 euro, un andamento in linea con l’indice di settore.