Gibus (Aim) – Performance record grazie anche agli incentivi fiscali nel 1H 2021

Gibus ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi pari a 35,8 milioni, pressocché raddoppiati rispetto al 1H20, performance di rilievo anche confrontata con il medesimo semestre del 2019 quando il fatturato ammontava a 22 milioni (+62%).

L’Ebitda balza a 8,5 milioni da 2,5 milioni, con un incidenza sul fatturato che sale di circa 10 punti percentuali al 23,8%.

L’Ebit si fissa a 7,6 milioni da 2,1 milioni al 30 giugno 2020.

L’utile netto si attesta a 6,2 milioni da 1,5 milioni a fine giugno 2020, dopo aver spesato imposte per 2,4 milioni.

Dal lato patrimoniale la posizione finanziaria netta evidenzia cassa per 6,8 milioni, in calo rispetto a 7,3 milioni al 31 dicembre 2020, un andamento legato alla stagionalità del business.

Gibus prevede un’evoluzione favorevole della domanda. Le principali problematiche risultano legate all’approvvigionamento delle materie prime, reso difficoltoso in relazione alla rapida ripresa economica che ha anche comportato un forte aumento dei prezzi. L’alluminio in particolare, materia prima principale per Gibus, è stata quella che ha maggiormente risentito delle fluttuazioni di mercato, raggiungendo in maggio un picco di quotazione al LME.

Per l’esercizio 2021 il Gruppo si attende delle ripercussioni a livello di marginalità industriale, impatti che stima verranno compensati dall’aumento dei volumi di vendita e dall’assorbimento dei costi fissi.

Oltre alle materie prime, una seconda problematica è connessa alla “crisi dei semiconduttori”, che ha causato ritardi e rallentamenti alla produzione, senza mai però interromperla. La società stima che tale carenza proseguirà anche nei prossimi mesi.

 

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