Irce ha chiuso il primo semestre 2021 con un fatturato consolidato pari a 228 milioni, in crescita del 66,8% rispetto al 1H20.
L’incremento deriva principalmente dall’aumento dei volumi delle vendite e del prezzo del rame, senza tralasciare che nel primo semestre 2020 le vendite si erano drasticamente ridotte a causa della pandemia e delle relative misure di contenimento.
L’Ebitda balza a 17 milioni da 2,6 milioni del 1H 20, mentre l’Ebitda Adjusted si porta a 15,7 milioni da 2,9 milioni dell’anno precedente.
L’Ebit ritorna positivo per 11,4 milioni rispetto al deficit di circa 1 milione del periodo di confronto.
Il Risultato Netto raggiunge un utile di 6,6 milioni rispetto alla perdita di 0,4 milioni.
L’indebitamento finanziario netto ammonta a 72,7 milioni, in crescita rispetto ai 39,7 milioni al 31 dicembre 2020 soprattutto per effetto del flusso di cassa assorbito dalla gestione operativa (30,2 milioni) e per 2,1 milioni di investimenti effettuati nel periodo.
Le previsioni della società rimangono ottimiste per il prosieguo del 2021, grazie ad un atteso consolidamento dell’elevata domanda di prodotti già riscontrata nel primo semestre. Il principale fattore di incertezza e di rischio resta legato al reperimento delle materie prime a prezzi ragionevoli.