Mps ha comunicato ai sindacati un intervento sulla rete con la razionalizzazione di 50 filiali: un intervento che interessa 843 risorse complessivamente.
Lo si apprende da MF, secondo cui l’intervento rientra “nel rispetto dei vincoli nell’ambito del piano di ristrutturazione 2017/2021 approvato dalla Commissione Europea”.
La migrazione sulle filiali incorporanti sarà accompagnata da interventi di natura commerciale e processi organizzativi volti a ridurne gli impatti sulla clientela e per alcune filiali è prevista la migrazione dei rapporti verso due filiali incorporanti.
La procedura non dovrebbe prevedere esuberi ma è stimata la liberazione di circa 70 risorse da ricollocare nell’ambito della rete commerciale e riguarderebbe sportelli di Mps Capital Services, Mps Leasing & Factoring e Banca Widiba.
Il tutto avviene mentre prosegue la trattativa tra UniCredit e Tesoro, primo azionista della banca senese con il 64,2% del capitale, per acquisire un perimetro di asset in capo a Mps.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, gli sportelli destinati a chiudere sarebbero tra quelli a cui non sono interessati né la stessa UniCredit né Mediocredito Centrale, recentemente entrata in data room per analizzare la possibile acquisizione di alcuni sportelli del Sud Italia di proprietà dell’istituto toscano.
Intorno alle 09:55 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,4% a 1,12 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (+0,4%).