Triboo ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi consolidati per 45,9 milioni (+21% a/a), grazie in particolare alla crescita dell’e-commerce, settore che, dopo un 2020 caratterizzato da volumi record per le vendite online, ha continuato ad avere importanti tassi di crescita, sia in Italia che nel resto del mondo.
Anche i settori media e advertising, maggiormente impattati dagli effetti derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19 nel corso del 2020, hanno mostrato segnali di ripresa, seppur mitigati dal protrarsi delle misure di contenimento adottate a livello nazionale ed internazionale.
Nello specifico, è risultato in crescita il giro d’affari dell’ASA T-Commerce (+34,5%), dell’ASA T-Mediahouse (+2,3%) e dell’ASA T-Agency (+5,2%).
L’Ebitda si è fissato a 6,3 milioni (+33,4%), mentre l’Ebit è ammontato a 1,4 milioni (-443 mila euro nel periodo di confronto), dopo avere contabilizzato ammortamenti e svalutazioni in calo a 4,8 milioni (-6,2%).
Il periodo è stato archiviato con un utile netto di 1,5 milioni (-944 mila euro nel primo semestre 2020), beneficiando anche di una quota di pertinenza del risultato di società collegate per 162 mila euro e di un recupero di imposte per 301 mila euro.
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 10,7 milioni (5,5 milioni a fine 2020). La voce è riferibile, per 9,1 milioni, ad affitti e leasing contabilizzati in applicazione del principio IFRS16, e per 1,4 milioni a earn-out e opzioni put.
Sulla base dei dati consuntivati nel primo semestre 2021 e alla luce delle previsioni di risultato per i prossimi mesi, pur in un contesto globale ancora inevitabilmente condizionato dal perdurare della pandemia da Covid-19 e non potendo escludere eventuali ulteriori impatti negativi derivanti dal protrarsi dell’emergenza sanitaria nazionale e mondiale, il gruppo ritiene di confermare la guidance prevista dal piano industriale 2020-2022.