Banche (+1,3%) – Seduta tonica per Intesa SP (+1,3%) e Banca Finnat (+2,6%)

Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1,3% e in linea all’analogo indice europeo (+1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,8%).

Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, possibile entro la fine dell’anno, anche se un intervento troppo prematuro potrebbe rivelarsi molto dannoso visto il clima di incertezza alimentato da debolezze nell’economia e la proliferazione della variante Delta. Nel frattempo, la BCE ridurrà il ritmo di acquisto titoli nell’ambito del programma PEPP.

In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.

In questo scenario, con lo spread rimasto in area 100 pb, sul comparto bancario sono tornati gli acquisti.

Sul Ftse Mib ok UniCredit (+1,5%), la quale prosegue la due diligence su Mps e che secondo rumor starebbe facendo riflessioni sulle partnership in essere nel risparmio gestito e nelle assicurazioni, Intesa Sanpaolo (+1,3%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa, e Banco Bpm (+1,3%), al centro delle attenzioni del mercato in ottica M&A.

Sul Mid Cap sottotono Mps (-0,6%), in attesa degli sviluppi relativi al negoziato Tesoro-UniCredit e che razionalizzerà la rete di sportelli. Bene Popolare di Sondrio (+2,3%), che prosegue l’iter per la trasformazione in Spa.

Sullo Small Cap ancora in rosso Carige (-4,3%), in attesa di novità sulla cessione della quota di controllo. Ben intonata Banca Finnat (+2,6%).