Il patto di consultazione siglato da Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, rispettivamente secondo e terzo azionista di Generali, sale all’11,068% del capitale dopo gli ultimi acquisti.
Lo si apprende da un aggiornamento del patto, stipulato il 10 settembre, fornito dalle società del gruppo Caltagirone e da Delfin (la holding lussemburghese di Del Vecchio). In data 14 settembre 2021, Quarta Iberica, Mantegna 87 e Finced (società del gruppo Caltagirone) hanno infatti incrementato le rispettive partecipazioni in Generali, conferendo poi al patto tale maggior numero di azioni. Caltagirone si è così portato al 6,066% del capitale, mentre Del Vecchio è rimasto al 5,002 per cento.
Il comunicato contiene inoltre l’integrazione delle informazioni essenziali del patto di consultazione, come richiesto da Consob, per sintetizzare anche il contenuto delle clausole, ancorché di natura non interamente parasociale, disciplinanti l’obbligo di reciproca informazione in ordine ad ulteriori acquisti azionari e la facoltà di terze parti di aderire al patto.
“È espressamente convenuto tra le parti che esse hanno, e manterranno per tutta la vigenza del patto parasociale, la piena facoltà di determinarsi liberamente in merito alle decisioni da assumere in vista e nel corso dell’assemblea”, riporta il documento, con riferimento all’assemblea che sarà chiamata, fra l’altro, ad approvare il bilancio dell’esercizio 2021 e a rinnovare il cda
“il patto parasociale non ha per oggetto o per effetto la costituzione di organi per l’esecuzione del patto, la previsione di clausole penali a carico della Parte inadempiente agli obblighi ivi previsti, la previsione di clausole di rinnovo, anche non automatico, o obblighi di deposito delle azioni oggetto del Patto in costanza di efficacia dello stesso”, aggiunge ancora il documento.
È inoltre convenuto tra le parti che esse si impegnino a tenersi reciprocamente informate in merito a eventuali acquisti di azioni di Generali e a fare tutto quanto necessario affinché non sorga l’obbligo di lanciare un’offerta pubblica di acquisto (Opa) sulla compagnia. Se tali obblighi dovessero sorgere in violazione del patto, “è convenuto che le parti si tengano reciprocamente manlevate ed indenni da qualsiasi danno sofferto a causa del sorgere di tali obblighi”.
Se terze parti intendono aderire successivamente al patto, “ciò sarà possibile solo con il consenso delle Parti e a condizione che la sottoscrizione del Patto da parte dell’aderente e il rispettivo conferimento delle azioni dal medesimo detenute non facciano sorgere un obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto”.
Il tutto dopo Generali ha ricevuto una comunicazione da Delfin relativa ad un’integrazione del documento contenente le informazioni essenziali riguardanti il patto parasociale avente ad oggetto le azioni ordinarie della compagnia stipulato tra alcune società del gruppo Caltagirone e la stessa Delfin.
La comunicazione spiega che l’integrazione delle suddette informazioni essenziali è stata richiesta da Consob per sintetizzare anche il contenuto delle clausole, ancorché di natura non interamente parasociale, disciplinanti l’obbligo di reciproca informazione in ordine ad ulteriori acquisti azionari e la facoltà di terze parti di aderire al patto.
La comunicazione precisa che le informazioni essenziali recano l’indicazione di un maggior numero di azioni sindacate per effetto di acquisti compiuti medio tempore da taluni dei pariscenti.