Generali – Il patto di consultazione sale al 12,3% del capitale dopo ingresso Fondazione Crt

Il patto di consultazione su Generali siglato da Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio sale al 12,334% dopo che nel week end è arrivata l’adesione di Fondazione Crt (Cassa di Risparmio di Torino).

L’ente torinese presieduto da Giovanni Quaglia ha apportato al patto tutte le proprie 19.482.665 azioni Generali, pari all’1,232% del capitale. Caltagirone si è così portato al 6,099% del capitale dopo gli ultimi acquisti, mentre Del Vecchio è rimasto al 5,002 per cento.

“Aderiamo al patto per partecipare attivamente al piano industriale e all’elaborazione di una politica di maggiore sviluppo e creazione di valore del gruppo”, ha spiegato Quaglia all’ANSA. “La nostra idea è di costruire, non di distruggere”, ha aggiunto. Quanto al ruolo che la fondazione piemontese avrà nel patto, Quaglia ha affermato: “Lo vedremo”.

Si tratta di una scelta fatta “in ottica positiva, non certo contro qualcuno, per contribuire alle prospettive di crescita della società affiancando due grandi investitori nazionali”, ha aggiunto il numero uno della Fondazione Crt.

Le parti aderenti al patto si sono impegnate a tenersi reciprocamente informate in merito a eventuali acquisti di azioni di Generali e a fare tutto quanto necessario affinché non sorga l’obbligo di lanciare un’offerta pubblica di acquisto (Opa) sulla compagnia triestina.

Il patto di consultazione è via scelta dai principali azionisti privati di Generali, Caltagirone e Del Vecchio, in vista del rinnovo del board fissato nella primavera del 2022. I due potrebbero presentare una propria lista, che si aggiungerebbe a quella del board e a quella dei fondi.