La banca specializzata guidata da Corrado Passera, a poco più di due anni dall’avvio dell’attività, ha raggiunto una posizione di leader nel settore italiano del Distressed Credit, grazie alla divisione guidata da Andrea Clamer. Realtà focalizzata nell’acquisto di crediti deteriorati, nel finanziamento a investitori che acquistano Npe e, attraverso la piattaforma neprix, nell’attività di gestione del credito distressed corporate e vendita degli asset sottostanti. Business che attribuisce ai big data e all’intelligenza artificiale un ruolo centrale per aumentare l’efficienza e ridurre i costi in tutta la catena del valore. Ma c’è molto di più, il piano strategico 2021-2025 presentato lo scorso 22 giugno fissa “target economici sfidanti ma alla nostra portata, alla luce dei risultati raggiunti finora”, come sottolinea Clamer.
- Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Division in illimity, delinea le priorità strategiche
- L’area Distressed Credit Investment
- Le Special Situations
- L’attività di senior financing
- neprix, un servicer aperto anche a terze parti
- Intelligenza Artificiale come strumento di efficienza
- Andamento del primo semestre 2021
- Obiettivi e target
La Divisione Distressed Credit opera con un modello di business unico sul mercato, caratterizzato da una gestione specializzata di tutte le tipologie di crediti deteriorati verso imprese con ticket medio-alti, supportato da una piattaforma tecnologica innovativa e da un modello operativo che integra tutta la catena del valore nella gestione dei crediti: investimento, senior financing di altri investitori Npe, servicing e remarketing di asset immobiliari e beni strumentali.
“Si tratta di un mercato che al suo interno vede da un lato la presenza di alcuni grandi player generalisti e, dall’altro, lo sviluppo di un nuovo trend che sta andando sempre più verso la diffusione di operatori di dimensioni più contenute ma capaci di creare valore grazie alla loro elevata specializzazione”, spiega Clamer.
“Negli ultimi anni le posizioni “Utp going-concern” sono cresciute e ci aspettiamo che questa tendenza continui. Gli operatori globali stanno diventando sempre più selettivi e specializzati: ai servicer, in particolare, è richiesto di dimostrare un profondo know-how industriale, così come le capacità di remarketing”, aggiunge il manager.
“illimity possiede tutti i fattori critici di successo per affrontare le sfide del nuovo mercato Npe. Per gli Npe in via di estinzione abbiamo le migliori competenze legali e una vasta base dati relativa all’intero processo di business, dai valori di aggiudicazione degli asset per tipologia, alle tempistiche dei tribunali, alle strategie di gestione più efficaci per tipologia credito/controparte, solo a titolo esemplificativo. Per i going-concern siamo dotati di un know-how industriale e di ristrutturazione, una piattaforma informatica di onboarding per grandi portafogli Utp, e una licenza bancaria per fornire tutte le soluzioni di credito possibili, con particolare focalizzazione in ambito immobiliare e green energy ma non solo”, aggiunge il Responsabile della Divisione Distressed Credit.
Un ulteriore elemento distintivo è rappresentato dai dati raccolti in ogni singola fase che vengono analizzati, arricchiti e capitalizzati durante quelle successive, migliorando sia l’offerta selettiva che l’esecuzione della strategia di gestione della divisione.
“Grazie alla massa critica raggiunta, unita alla copertura completa della catena del valore, la nostra divisione è in grado di raccogliere ed elaborare una grande quantità di dati sui soggetti finanziati, garanti, beni, procedure legali, e di utilizzare questi dati per migliorare tutte le nostre attività attraverso un circolo virtuoso: i dati che raccogliamo arricchiscono la nostra conoscenza dei valori di mercato, dei prezzi e dei futuri incassi previsti; questo accelera i nostri processi, accresce la precisione dei prezzi e riduce i costi in tutta la catena del valore”, riporta Clamer.
“Solo così si può arrivare a un’ottima redditività, combinata alla ricerca delle soluzioni più opportune anche per i creditori, mantenendo quell’attenzione alle aziende che è una delle nostre caratteristiche”, sottolinea il manager.
“Per i prossimi anni, espanderemo il nostro portafoglio e consolideremo ulteriormente il nostro approccio dinamico alla gestione dei crediti”, prosegue Clamer.
Una storia che dovrà confrontarsi con i target fissati nel piano industriale presentato al mercato lo scorso 22 giugno che, nel 2025, per la Divisione Distressed Credit prevede di raggiungere ricavi per 375 milioni (142 milioni nel 2020) e un utile pre-tasse di 230 milioni (87 milioni nel 2020).
Gli obiettivi fissati dal piano per l’area Distressed Credit prevedono investimenti cumulati in Npe per circa 3 miliardi, finanziamenti cumulati per circa 0,4 miliardi nel senior financing e il raggiungimento di Asset under Management per oltre 25 miliardi per neprix nel 2025.
La Divisione Distressed Credit, con ricavi al 30 giugno per 101,5 milioni, profitti prima delle imposte di 66,2 milioni e crediti netti verso la clientela per 1.254 milioni, è il principale contributore ai risultati consolidati di illimity.
Clamer delinea a Market Insight quali sono le strategie e come la banca intende raggiungere i propri obiettivi di crescita nel settore Npe.
Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Division in illimity, delinea le priorità strategiche
“Fin dalla nascita la divisione Distressed Credit si è focalizzata in tre ambiti: l’Investment, cioè l’investimento diretto in crediti non performing corporate, sia Npl che Utp, il Senior Financing, che ha l’obiettivo di valutare ed erogare finanziamenti a terzi investitori i quali, a loro volta, comprano crediti deteriorati, e il servicing, l’attività di gestione dei crediti deteriorati, realizzata attraverso neprix, a cui si aggiunge la vendita degli asset sottostanti”, illustra Andrea Clamer, Responsabile Divisione Distressed Credit di illimity.
“La nostra caratteristica distintiva è la capacità di gestire tutta la catena del valore: dall’Origination, alla Due Diligence, al Pricing, al Workout & Recovery, al Remarketing dei collaterals. Il tutto ci permette di avere una rilevante expertise nell’intero processo, generando sinergie in tutta la catena”, spiega il manager.
Uno degli aspetti più distintivi, che consente a illimity di avere un notevole vantaggio competitivo, è l’utilizzo dei dati secondo modelli sviluppati internamente in diverse fasi del processo.
L’area Distressed Credit Investment
“Quest’area è focalizzata nell’acquisto crediti non performing corporate, sia Npl che Utp, portafogli e single names, secured e unsecured, con un ticket medio di 4-500 mila euro”, spiega Clamer.
“Negli ultimi anni abbiamo colto tempestivamente le nuove opportunità che si sono presentate sul mercato, tra cui l’ingresso nel mercato degli Utp, nel segmento dei Distressed Credit nel campo delle energie rinnovabili e nel settore Special Situations real estate. Questo ha consentito di collocarci tra i primi 3 investitori italiani nel Distressed Credit, con investimenti vicini a 1,3 miliardi su un valore lordo di circa 8 miliardi”, sottolinea il manager.
“Nell’arco del piano 2021-25 stimiamo di effettuare investimenti cumulati per circa 3 miliardi. È un obiettivo ambizioso ma alla nostra portata, anche in virtù della possibile nuova ondata di crediti Npe che potrebbero finire sul mercato tra il 2021 e il 2025, che recenti studi hanno stimato in 180 miliardi”.
“Nel 2021 stiamo riscontrando un rallentamento delle vendite di Npe, dopo le significative operazioni registratesi nell’ultimo triennio. Un andamento che sta risentendo dell’effetto delle moratorie, che di fatto hanno bloccato gli Npe nella fase di formazione, ma anche di una minore pressione del regolatore alla cessione di questi attivi da parte delle banche.
Ci aspettiamo che dal 2022 e negli anni successivi arrivi sul mercato una massa significativa di Npe. L’Italia si conferma come uno dei principali mercati in Europa in termini di dimensioni in questo settore”, illustra Clamer.
“Abbiamo sviluppato ulteriormente le nostre competenze per adattarci alle nuove tendenze del mercato, caratterizzate dall’incertezza ancora legata al Covid-19, che hanno alimentato le moratorie, dal Calendar Provisioning e dall’attenzione dei regolatori sul de-risking degli Npe”, aggiunge il manager.
Le Special Situations
“Nell’ambito degli investimenti particolare attenzione è dedicata al mondo delle Special Situations, all’interno delle quali si acquista un singolo credito o pochi crediti di importo rilevante riferibili a un unico debitore. In questo contesto diventa fondamentale coniugare la competenza finanziaria a quella industriale relativa al sottostante”, riporta Clamer.
“Nello specifico, abbiamo creato due desk, uno dedicato al settore Energy e uno al segmento Real Estate, affidandone la responsabilità a persone con un’esperienza ultra ventennale in questi ambiti”, spiega il responsabile della Divisione Distressed Credit.
“Nel settore Energy abbiamo siglato una partnership con Vei Green, che vanta un’expertise maturata negli anni in questo segmento, nell’ambito della quale co-investiamo pariteticamente nell’acquisto di crediti verso società produttrici di energia da fonti rinnovabili. Avevamo fissato il primo investment target a 100 milioni, che a luglio di quest’anno abbiamo già raggiunto ponendo come nuovo target 300 milioni. Le società che supportiamo sono realtà che si sono trovate in difficoltà nel ripagare il debito, a causa di vari eventi, tra cui un elevato indebitamento in partenza o a seguito di incentivi ricevuti, che hanno spinto tanti soggetti ad avventurarsi in questo tipo di mercato. Noi ci poniamo come interlocutore per acquisire tali crediti dalle banche e ristrutturarli al fine di consentirne il ripagamento nel tempo.
Talvolta, se l’impossibilità di ripagare il credito dipende dall’impianto non più performante, si può pensare di intervenire anche nell’equity. Acquisiamo quindi il veicolo che detiene l’impianto (incluso il debito), ristabilendo la piena produttività dello stesso per poi rivenderlo sul mercato, con una situazione debitoria in ordine”, sottolinea il manager.
“Nel Real Estate, mercato molto rilevante, come banca operiamo molto dinamicamente, nonostante dei limiti di concentrazione per esposizione che non ci consentirebbero di operare in autonomia su ticket molto rilevanti, anche per questo motivo abbiamo scelto di firmare la partnership con Apollo.
Apollo ha scelto in esclusiva illimity come partner per investire in crediti distressed single name di natura immobiliare in Italia. La joint venture ci ha consentito di effettuare attività in maniera paritetica di co-investimento al 50% fino a 500 milioni in crediti deteriorati, eventualmente estendibile. L’accordo, nell’ambito del quale Apollo rileverà il 50% dei crediti da noi finora acquisiti, apre opportunità molto interessanti, considerando la capacità finanziaria di Apollo e la nostra expertise industriale, che ci consentiranno di assumere una posizione molto rilevante in questo mercato”, afferma Clamer.
L’attività di senior financing
“L’attività di senior financing consiste nel finanziare investitori terzi, prevalentemente fondi d’investimento, che acquistano Npe. Un business che si sta rivelando più dinamico di quanto ipotizzato”, nota Clamer.
“Supportiamo gli investitori fin dalla fase di analisi, svolgendo una due diligence autonoma sul portafoglio da finanziare o rifinanziare. Nel 2020, quest’area è stata rifocalizzata su opportunità ad alto rendimento”, spiega il manager.
“Ad oggi il nostro team ha concesso quasi 500 milioni di finanziamenti senior. In arco di piano 2021-25 stimiamo di erogare finanziamenti cumulati per circa 0,4 miliardi”, riporta il Responsabile della Divisione Distressed Credit.
neprix, un servicer aperto anche a terze parti
“neprix è il principale operatore italiano specializzato nella gestione del credito distressed corporate e nella vendita degli asset sottostanti. L’obiettivo è quello di superare 25 miliardi di masse gestite a fine piano”, illustra Clamer.
“Riguardo all’attività di servicing, dove operiamo attraverso la divisione neprix Distressed Credit Management, l’obiettivo è il rafforzamento della nostra posizione di player di riferimento sia in conto proprio che in conto terzi. Dalla gestione extra captive ci aspettiamo un contributo incrementale ai ricavi. Proprio in questo ambito è di rilievo il ruolo di special servicer in esclusiva dei crediti acquistati attraverso la joint venture di illimity con Apollo Global Management”, afferma il Responsabile della Divisione Distressed Credit.
“In merito all’attività legata alla cessione degli asset sottostanti, dove siamo attivi attraverso la unit neprix Sales (ex IT-Auction), il mercato si sta muovendo verso la creazione di nuove piattaforme di vendita online sia di beni immobili, con un valore delle transazioni stimato in 115 miliardi, sia di beni strumentali”, sottolinea Clamer.
“In quest’ambito l’obiettivo è rafforzare il nostro posizionamento competitivo attraverso l’offerta di un servizio altamente tecnologico e integrato, in grado di garantire un processo di compravendita rapido ed efficiente. neprix Sales dispone di 6 portali web multi-settoriali che ogni anno raggiungono oltre 24 milioni di visite”, aggiunge il manager.
Intelligenza Artificiale come strumento di efficienza
Uno degli aspetti distintivi di illimity, che offre un notevole vantaggio competitivo, è l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei processi di gestione della banca in tutte le sue divisioni, compresa la Divisione Distressed Credit.
Per quest’ultima, “un primo e importante ambito di utilizzo è rappresentato dalla continua raccolta di informazioni dall’intero processo di business e della loro trasformazione in “dati” informatici in grado di poter essere processati. L’obiettivo è incrementare l’efficienza e diminuire i costi utilizzando tutte le informazioni a disposizione per aumentare la consapevolezza delle decisioni di business”, spiega Clamer.
“Il secondo ambito di applicazione dell’Intelligenza Artificiale è quello della costruzione di modelli predittivi che sappiano evolversi in modo dinamico e intelligente. Un processo che avviene tramite la costruzione di un Data Lake che permetta l’elaborazione e l’analisi dei dati in nostro possesso”, prosegue il Responsabile della Divisione Distressed Credit.
“Abbiamo costruito un’unità organizzativa ad hoc per lo sviluppo e l’implementazione di questi modelli con circa una decina di persone dedicate”, aggiunge il manager.
Andamento del primo semestre 2021
Con ricavi per 101,5 milioni e un utile prima delle imposte di 66,2 milioni, la Divisione Distressed Credit è il principale contributore ai profitti consolidati di illimity. Il rilevante risultato è stato trainato dalla crescita dei volumi e dai significativi proventi generati dalla gestione dinamica del portafoglio crediti distressed acquistati. Il cost/income ratio della divisione si mantiene su livelli di eccellenza al 32%.
Al 30 giugno i volumi di crediti netti verso la clientela della Divisione Distressed Credit si attestano a 1.254 milioni, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente e in diminuzione del 3% rispetto a quanto riportato al 31 marzo 2021, nonostante la buona dinamica dei nuovi investimenti (943 milioni; +30% a/a e -3% t/t). La progressione trimestrale dei volumi riflette la gestione dinamica del portafoglio crediti, che ha generato anche nel secondo trimestre consistenti profitti attraverso la cessione e risoluzione anticipata di alcune posizioni, in coerenza con le strategie di gestione della banca.
Nel corso del secondo trimestre la Divisione Distressed Credit ha originato nuovi investimenti per complessivi 112 milioni, in forte accelerazione rispetto ai 59 milioni del primo trimestre 2021, che riflettevano la stagionalità tipica di questo settore.
Sostanzialmente stabili i crediti netti legati al Senior Financing a 311 milioni, rispetto a quanto riportato al 31 marzo 2021 e in diminuzione dell’8% sull’anno precedente a seguito dei previsti rimborsi. Le nuove operazioni sono il risultato di un processo molto selettivo, in coerenza con quanto annunciato nel piano strategico 2021-25, e prevedono rendimenti più alti per garantire un maggiore ritorno sul capitale.
Per quanto riguarda neprix, le masse in gestione si attestano al 30 giugno 2021 a 8,7 miliardi circa in termini di valore nominale lordo dei crediti gestiti e di beni immobili e strumentali in conto vendita.
La divisione ha registrato incassi complessivi per 352 milioni, rispetto ad attese per 242 milioni. Le RWA si attestano a 2.055 milioni.
Obiettivi e target
Gli obiettivi della Divisione Distressed Credit indicati nel piano industriale 2021-2025 sono ambiziosi ma raggiungibili, considerando i risultati raggiunti negli ultimi due anni.
Per il 2023 il business plan prevede ricavi per 275 milioni (142 milioni nel 2020), per poi arrivare a 375 milioni nel 2025. L’utile ante imposte è stimato a 159 milioni nel 2023 (87 milioni nel 2020), per poi attestarsi a 230 milioni a fine piano. Il cost/income ratio è atteso al 38% nel 2023 (37% nel 2020) e al 35% nel 2025.
Quanto alle singole aree, sono previsti investimenti cumulati in Npe per circa 3 miliardi, con un IRR medio lordo atteso superiore al 12%. Per il Senior Financing l’obiettivo è erogare finanziamenti cumulati per circa 0,4 miliardi, con un focus su operazioni di taglio medio ad elevata marginalità.
Infine, per neprix il target è arrivare a gestire asset per oltre 25 miliardi nel 2025 (9 miliardi al 30 giugno 2021), generando ricavi per 110 milioni e un Ebit margin del 46%.
In arco di piano, dalla joint venture con Apollo è atteso un contributo incrementale cumulato nel 2021-25 ai ricavi e all’Ebit rispettivamente per 19 milioni e 15 milioni.