Il Cda di G Rent ha approvato i risultati del primo semestre 2021, chiusi con un volume d’affari pari a 129.000 euro (+48%; 90 mila euro 1H20). Complessivamente nel 1° semestre 2021 sono state vendute circa 31 week con un ticket medio settimanale pari a 4.200 euro.
Sono aumentati il numero di immobili in gestione esclusiva al 30 giugno 2021, pari a 44, con un valore totale del portafoglio in gestione di circa 98 milioni. Nei primi 6 mesi sono stati acquisiti 14 incarichi relativi al Luxury Houses al netto di 1 incarico interrotto per vendita dell’immobile (al 31 dicembre gli immobili in gestione erano nr.31). Sono inoltre presenti 147 immobili in gestione condivisa di cui 76 all’estero in partnership con operatori locali (29 a St.Barth- Caraibi e 47 ad Ibiza) e 71 in Italia (di cui 35 in Sicilia, 32 in Puglia e 4 in altre località) i cui accordi sono stati stipulati nel mese di giugno.
L’EBITDA è negativo per 243 mila – inferiore rispetto il deficit di 90 mila euro del pari periodo di confronto – a seguito della crescita della struttura operativa (dipendenti e collaboratori) e dei costi fissi della società che a partire dal 26 maggio 2021 è stata quotata al mercato AIM della Borsa Italiana. Quotazione che ha comportato dei costi “una tantum” che sono stati capitalizzati (e che non incidono sull’EBITDA) e dei costi “on going” presenti all’interno della voce “Servizi e Utenze/Altri costi di struttura”.
Il conto economico si è chiuso con una perdita di 282 mila euro (perdita di 92 mila euro del primo semestre 2020).
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 la PFN indica liquidità nette per 2,5 milioni (PFN negativa per 18 mila euro al 31 dicembre 2020).
Per quanto riguarda l’outlook, “nella seconda parte dell’anno si prevede una crescita a livello di business, con l’introduzione di nuovi mandati legati all’attività di Luxury Short Rent e l’acquisizione di appartamenti di fascia alta da destinare al segmento Corporate Houses pensati come alloggi per manager che si spostano per lavoro (i cui ricavi sono previsti a partire dal 2022). Tali elementi dovrebbero consentire il proseguimento dello sviluppo delle attività e la continuazione del percorso di crescita, salvo eventuali impatti economici negativi al momento non stimabili dovuti alla diffusione del Covid 19 e alle ripercussioni che potrebbe generare”.
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