Edison e Censis presentano oggi il rapporto “La sostenibilità sostenibile“: uno studio che indaga le opinioni della società italiana post-pandemica sulla sostenibilità.
Nella percezione collettiva, la forma di sostenibilità prioritaria per il 41,1% degli italiani è senza dubbio la sostenibilità economica. Per il 32,1% è quella ambientale, legata all’impegno per tagliare l’inquinamento e lottare contro il riscaldamento globale. Mentre per il 26,8% è quella sociale, volta a gedisonarantire criteri di inclusione per i gruppi svantaggiati.
Anche tra i giovani il 46,2% indica come priorità la sostenibilità economica, il 24,7% quella ambientale e il 29,1% quella sociale.
La sostenibilità ambientale deve contribuire a vivere meglio, mai a ridurre il benessere economico: piace – rileva lo studio – una sostenibilità inclusiva intesa come processo sociale ad adesione spontanea, nei contesti di ogni giorno e non come imposizione dall’alto. Dalle scelte degli italiani ‒ anche i più giovani ‒ emerge una risposta orientata con più forza dal pragmatismo.
Il rapporto mostra inoltre come il 79% degli italiani si dice pronto a modificare il proprio stile di vita per ridurre l’impatto ambientale, a condizione, però, che i cambiamenti siano distribuiti equamente (42,5%) e che i costi siano compensati dai vantaggi (33,2%).
“Il settore energetico è fortemente toccato dal tema della sostenibilità. – dichiara Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison – Le imprese come la nostra hanno un ruolo fondamentale nel favorire la transizione energetica. Si tratta di un percorso in grado di generare sviluppo e crescita per il nostro Paese con ricadute positive molto importanti sul territorio e sul futuro dei nostri giovani. Il nostro ruolo è accompagnare le famiglie italiane in questo viaggio senza lasciare indietro nessuno.”
Il rapporto “La Sostenibilità sostenibile” profila all’orizzonte il consumatore italiano post-pandemia. Solo il 48,2% degli italiani tornerà a usare il reddito come prima dell’emergenza, il 31,8% risparmierà di più, il 9% consumerà di più e l’11% è indeciso.
In questo clima il consumatore decide come muoversi non solo pensando al prezzo – che è importante, ma non è l’unica variabile decisiva al momento di sottoscrivere un contratto di fornitura di luce e gas – ma riconoscendo i valori che un’impresa incarna e la qualità dei rapporti che instaura con i clienti.
Oltre che essere disposti a spendere di più per prodotti e servizi che rispettano l’ambiente (58,7%) e perché le aziende rispettino i diritti di lavoratori e fornitori (50,8%), il 54,6% degli italiani è disposto a spendere di più per prodotti e servizi italiani e il 49,6% per aziende impegnate in progetti sociali.
Il 41,5% degli italiani, poi, si dichiara intenzionato a pagare un po’ di più per un’azienda che ispira fiducia e mantiene sempre quel che dice, il 37,8% premia la disponibilità di punti vendita e assistenza fisici, il 29,1% apprezza la trasparenza nei costi, il 23,6% è interessato a un call center ben funzionante e di facile accesso, il 22% vorrebbe ricompensare le aziende che non si avvalgono di pratiche di marketing aggressivo. Infine, per 8 italiani su 10 è essenziale la social reputation di un’azienda.