Nexi si avvicina alla fusione con SIA e intanto non esclude ulteriori acquisizioni, con un’attenzione particolare alla Grecia.
Il Ceo Paolo Bertoluzzo ha fatto il punto della situazione, come riportato da Il Sole 24 Ore e MF, a margine di un convegno ad Amsterdam.
“Confidiamo di chiudere l’operazione con SIA entro fine anno. Il percorso autorizzativo prosegue in linea con le nostre aspettative”, in merito all’operazione annunciata oltre un anno fa, con l’istruttoria dell’Antitrust attesa chiudersi entro metà ottobre. Mancano ancora il via libera definitivo delle authority danesi e della Consob.
L’assetto azionario della nuova combined entity vedrà Cassa Depositi e Prestiti con circa il 17% del capitale, Intesa Sanpaolo con circa il 6%, mentre i fondi di private equity (Bain Capital, Advent, Clessidra e Hellman & Friedman) con circa il 30% (quota destinata ad essere diminuita nel tempo attraverso futuri collocamenti). La Cdp per ora resterà al 17% e non sfrutterà l’opzione per portarsi al 25%, inizialmente prevista tramite aumento di capitale dopo la fusione tra la stessa Nexi e Nets, che aveva comportato una diluizione.
Il settore dei pagamenti digitali sta dimostrando un grande fermento in termini di operazioni straordinarie e, in questo scenario, Nexi è pronta a valutare altre opportunità di acquisizione, con un particolare focus sulla Grecia.
“Siamo totalmente concentrati sulla crescita organica e al consolidamento delle ultime operazioni, ma non escludiamo ulteriori acquisizioni nel caso ci fossero opportunità”, ha riportato Bertoluzzo.
“Per quanto riguarda i settori specifici, puntiamo a crescere, oltre che nel merchant book, anche nell’e-commerce. E poi, sul lato geografico, ci sono mercati come la Grecia che continuano ad interessarci”, ha sottolineato il Ceo.
“Il mercato greco è più piccolo, ma con caratteristiche simili a quello italiano: ha ancora una penetrazione digitale abbastanza bassa e quindi alti tassi di crescita in prospettiva. Le banche svolgono un ruolo cruciale e il governo greco sta mostrando grande attenzione ai pagamenti digitali”, ha aggiunto Bertoluzzo.
Nel Paese ellenico, dove di recente è stata siglata una joint venture nei pagamenti digitali, detenuta al 51%, con Alpha Bank, il prossimo target potrebbe essere il merchant acquiring di Eurobank, secondo quanto riporta MF. Il giornale aggiunge che sarebbe in corso di valutazione anche il dossier relativo al merchant acquiring di National Bank of Greece, sulla quale però sarebbe in vantaggio l’americana Evo Payments, mentre di recente Worldwide ha rilevato il merchant acquiring di Piraeus Bank.
Sempre secondo il giornale, Nexi punterebbe a rafforzare la propria quota di mercato in Germania (attualmente pari al 15%), e resta in attesa di capire se il dossier relativo alla portoghese Sibs sarà riaperto dopo due dall’avvio dell’iter di cessione poi fermatosi a causa della pandemia da Covid-19.
Inoltre, ci sarebbero altri due Paesi che potrebbero suscitare l’interesse di Nexi, la Serbia e la Croazia, dove potrebbero essere acquisite le attività di gestione dei pos che le banche locali potrebbero mettere in vendita.
Al momento, invece, sembra allontanarsi l’eventualità di un interesse per il business dei pagamenti di Iccrea in Italia.
Per il 2021 Nexi si attende un giro d’affari in crescita del 10% rispetto al dato (cumulato con Nets e senza SIA) di 2,1 miliardi del 2020, un Ebitda in aumento dell’11-13% (rispetto ai 975 milioni del 2020) e un indebitamento finanziario netto di 5,1 miliardi.
Intorno alle 10:40 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,3% a 17,85 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,2 per cento.