Eni – Assolti imputati da accusa di corruzione internazionale in Nigeria

La Corte d’Appello di Milano lo scorso 24 giugno ha assolto gli imputati Gianluca Di Nardo e Obi Chukwuemeka dall’accusa di corruzione internazionale “perchè il fatto non sussiste”.

I due erano stati accusati come presunti intermediari dell’acquisto da parte di Eni e Shell di diritti esplorativi di un blocco petrolifero in Nigeria, ma agli atti mancano “prove di incontri, conversazioni o colloqui con il Ministro del Petrolio da cui poter evincere la sussistenza di condotte illecite contestate all’appellante”.

In primo grado Obi e Di Nardo erano stati accusati a 4 anni di reclusione per una presunta tangente da un miliardo e 92 milioni di euro che nel 2011 sarebbe stata pagata da Eni e Shell al fine di ottenere autorizzazioni dal governo nigeriano per l’esplorazione del giacimento Opl245.

La Corte d’Appello ha però ribaltato la sentenza in quanto ha ritenuto che “la condotta tenuta dagli appellanti è in contrasto con quella generalmente posta in essere da soggetti che hanno concorso un reato di corruzione”.

Non vi sono, per la Corte d’Appello, solide basi probatorie per definire Obi come “uomo Eni” e “tramite con i pubblici ufficiali nigeriani”.

Nella sentenza viene inoltre sottolineato come l’ex manager di Eni Vincenzo Armanna, sulle cui dichiarazioni si fonda l’inchiesta, sia considerato “un soggetto non credibile”.