Mercati Asiatici – Seduta positiva per i listini all’indomani della Fed, chiuso il Giappone

Giornata positiva per i listini asiatici, orfani del Giappone chiuso per festività, dopo la seduta in rialzo di Wall Street, con il focus degli investitori rivolto alla difficile situazione di China Evergrande e sull’allentamento degli stimoli monetari da parte della Fed per ridurre le crescenti pressioni inflazionistiche.

Gli indicatori economici “hanno continuato a rafforzarsi” e se i miglioramenti proseguiranno, “come largamente atteso, il Comitato giudica che una moderazione del ritmo degli acquisti di attività potrebbe presto essere garantita”, si legge nella nota della Fed dopo la riunione di politica monetaria di ieri, con l’elevata inflazione che continua ad essere giudicata un elemento transitorio.

Il presidente Jerome Powell ha spiegato che il tapering, ossia il ritiro degli acquisti di titoli, sarà graduale, e potrebbe concludersi entro metà 2022 ma “potrà essere velocizzato o rallentato nel modo più appropriato”. Faremo qualsiasi cosa per sostenere l’economia fin quando una piena ripresa non sarà raggiunta”, ha aggiunto Powell. Le tempistiche potrebbe essere annunciate a novembre.

In Cina i listini sono sostenuti dai titoli legati ai semiconduttori e ai beni di consumo, mentre le rassicurazioni arrivate da China Evergrande stanno sostenendo i titoli immobiliari nel continente e a Hong Kong.

Il colosso immobiliare cinese Evergrande, con in capo 305 miliardi di dollari di debiti, ha infatti raggiunto un accordo con alcuni detentori di un bond, negoziato sul mercato domestico per allontanare, almeno per ora, il default. Il gruppo ha comunicato che una delle sue controllate, Hengda Real Estate, ha negoziato un piano per il rimborso degli interessi su un’obbligazione in scadenza nel 2025.

Secondo Bloomberg, Evergrande rimborserebbe 35,9 milioni di dollari (232 milioni di yuan) di interessi in scadenza oggi su suddetto bond con cedola al 5,8%. Si tratta di una piccola parte. Un altro rimborso è in scadenza oggi (83,5 milioni di dollari su un bond con maturity marzo 2022) e il gruppo non ha spiegato come intende farvi fronte.

Secondo rumor di stampa locali, potrebbe essere valutata la possibilità di uno spezzatino del colosso immobiliare da parte dello Stato cinese.

Nel frattempo, la banca centrale cinese ha iniettato nel sistema finanziario 120 miliardi di yuan (18,6 miliardi di dollari) attraverso operazioni di reverse repo (superando i 30 miliardi di yuan di scadenze di ieri), per fronteggiare la crisi finanziaria di Evergrande.

La stessa banca centrale cinese ha lasciato invariati i tassi di riferimento per il 17° mese consecutivo. Il Loan Prime Rate a un anno è rimasto al 3,85% e quello a 5 anni al 4,65%.

Sulla questione è intervenuto anche il governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, secondo il quale il problema legato a Evergrande è “appropriato vederlo come un problema per quella particolare società e per il mercato immobiliare cinese. Non credo che questo sarà un problema generale di mercato a questo punto”.

Il governo cinese, intanto, si è impegnato a lanciare politiche per stimolare i consumi e a utilizzare più misure basate sul mercato per stabilizzare i prezzi delle materie prime.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1714 e il dollaro/yen a 109,88. Tra le materie prime, petrolio in lieve rialzo con il Brent (+0,2%) a 76,31 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 72,34 dollari al barile. Oro a 1.763,35 dollari l’oncia (-0,9%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3% e lo 0,5%. Hong Kong a +0,5%.

Il tutto dopo la seguente chiusura di ieri a Wall Street: Nasdaq (+1%), S&P 500 (+1%) e Dow Jones (+1%).