Mercati – Positivi all’indomani della Fed, Milano a +1,4%

Altra giornata in rialzo per le borse del Vecchio Continente, sostenute anche dall’intonazione positiva di Wall Street all’indomani della riunione della Federal Reserve.

A Piazza Affari il Ftse Mib chiude in progresso dell’1,4% a 26.081 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (+1,0%), il Dax di Francoforte (+0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%). Più arretrato il Ftse 100 di Londra (-0,1%) con il rafforzamento della sterlina dopo il meeting della Bank of England. Oltreoceano, avanzano gli indici americani Dow Jones (+1,6%), S&P500 (+1,3%) e Nasdaq (+0,9%).

Ieri, la banca centrale americana ha annunciato potrebbe cominciare a ridurre gli acquisti mensili di asset a partire da novembre e concludere il processo a metà del 2022, precisando che ancora non è stata presa alcuna decisione e che il tapering avverrà in modo graduale, in base all’andamento dell’economia. Possibile un aumento dei tassi già nel 2022, ma solo se verranno raggiunti gli obiettivi di occupazione e di inflazione.

Dall’agenda macroeconomica statunitense sono giunti i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (351 mila, superiori alle attese e alla rilevazione precedente) e sugli indici Pmi di settembre, che segnalano ancora una crescita ma ad un ritmo inferiore alle stime.

Stessa dinamica anche per gli analoghi indicatori dell’eurozona, con il PMI composito sul valore più basso in 5 mesi per via delle difficoltà sulla catena di distribuzione, le preoccupazioni sull’attuale stato della pandemia e i costi per le aziende sui livelli massimi da 21 anni.

Intanto gli operatori continuano a monitorare anche il caso Evergrande, il colosso immobiliare cinese gravato da oltre 300 miliardi di debito e a rischio default, con la minaccia di un potenziale effetto contagio nel settore real estate.

Sul Forex l’euro/dollaro si riporta a 1,1735 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale in area 110,2. In rialzo la sterlina a 1,373 dollari, dopo che la Bank of England ha confermato la politica monetaria e tagliato le stime di crescita del Regno Unito, segnalando una possibile risalita dell’inflazione oltre il 4% entro fine anno.

Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,1%) a 77,0 dollari e il Wti (+1,5%) a 73,3 dollari, consolidando i guadagni di ieri in seguito all’ulteriore diminuzione delle scorte americane.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 98 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,71%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate guadagnano terreno soprattutto Unicredit (+3,3%), Banca Mediolanum (+3,2%) e Amplifon (+2,7%). In controtendenza Inwit (-0,8%), Diasorin (-0,5%) e Campari(-0,2%).