Il nuovo piano industriale di Banca Ifis dovrebbe essere presentato al mercato o negli ultimi mesi del 2021 o nei primi mesi del 2022.
Lo ha dichiarato alla stampa a margine dell’Npl meeting di Cernobbio il Ceo di Banca Ifis, Frederik Geertman.
“Stiamo lavorando sul piano industriale. Abbiamo in corso un’operazione importante per noi: il trasferimento della sede della holding (La Scogliera) dall’Italia alla Svizzera che dovrebbe avere un impatto sul capitale regolamentare molto positivo. Ci sono delle condizioni sospensive per questa operazione, la riteniamo probabile ma non sicura. Fra queste c’è un parere che deve arrivare dall’Agenzia delle Entrate sull’impatto fiscale”, ha spiegato il manager.
“Riteniamo più responsabile presentare questo piano quando avremo visibilità di una risposta, o alla fine del 2021 o nei primissimi mesi del 2022”, ha sottolineato l’Ad.
“Per quanto riguarda le linee guida è un piano che si basa sui punti di forza della nostra banca. È un piano di crescita, non e’ un piano che prevede operazioni trasformative, potremmo fare qualche operazione tattica se troveremo qualcosa di interessante, ma non pensiamo di fare fusioni trasformative, cose che mettano in discussione il nostro attuale assetto. Quindi un piano sostanzialmente di crescita organica e di valorizzazione delle eccellenze che già esistono nella banca, mi riferisco non solo al business degli Npl, ma anche al business della banca commerciale”, ha aggiunto l’Ad, spiegando che la digitalizzazione avrà un ruolo centrale.
La banca “guarda sempre a nuove possibili partnership ma non ha in corso colloqui con nessuno”, ha poi fatto presente Geertman.
“Banca Ifis non ha assolutamente intenzione di separarsi in due o di rinunciare alla sua natura bancaria. Il tema del calendar provisioning che per alcuni può essere stata una motivazione o un’ispirazione per rinunciare alla propria natura bancaria o per separarsi in due, per noi non lo è”, ha riportato ancora il Ceo.
“Nell’ambito del piano industriale stiamo analizzando molto l’impatto che questa normativa avrà e riteniamo che con un insieme di azioni possiamo gestirla in modo responsabile, quindi mantenendo la nostra redditività e i livelli a cui siamo abituati a operare.
Queste leve sono: un certo cambiamento della strategia di recupero, orientata ad anticipare certi tipi di credito; l’utilizzo di veicoli che ci permettono un deconsolidamento di alcuni portafogli con il coinvolgimento anche di investitori terzi e infine stiamo quantificando in modo molto graduale l’arrivo di questi crediti. Sulla base di questi elementi stiamo simulando nel nostro piano una situazione assolutamente gestibile pur in presenza del calendar provisioning come oggi è stato immaginato dalle autorità”, ha illustrato Geertman.
“Saremo in grado di presentare un piano completamente attraente, la banca ha oggi una dotazione di capitale regolamentare che consideriamo assolutamente sufficiente. La banca fa utili, quindi il capitale cresce”, ha poi precisato il manager.