Falck Renewables – Accelera gli investimenti e conferma la guidance 2021

Nel primo semestre 2021 Falck Renewables consuntiva un fatturato consolidato in progresso del 20% a 234,2 milioni, sostenuto dell’incremento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica, mentre diminuisce la marginalità al 43% dal 54,4% del pari periodo 2020 e l’utile netto a 11,6 milioni (-46%). Particolare impulso è stato dato all’incremento del parco impianti con ingenti investimenti (97,7 milioni), e allo sviluppo del business. Per l’intero 2021, la società conferma la guidance che prevede un Ebitda tra 192-202 milioni e un utile netto pari al 16%-17% dell’Ebitda, mentre fissa la capacità installata o in costruzione tra 1.400 e 1.450 MW.

Modello di Business

L’attività del gruppo Falck Renewables è concentrata nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili tramite impianti eolici, fotovoltaici, WtE e a biomasse. Offre consulenza tecnica per l’energia rinnovabile e nella gestione di asset di terzi fornendo servizi a clienti per una capacità installata complessiva di circa 3.800 MW. Inoltre, fornisce servizi altamente specializzati di energy management e downstream sia a produttori di energia sia a consumatori.

Il gruppo, che a fine giugno 2021 presenta una capacità installata pari a circa 1.282,9 MW (1.158,8 MW a fine 2020), opera essenzialmente in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Spagna, Francia, Norvegia, Svezia e Paesi Bassi.

Ultimi Avvenimenti

Nella seconda metà di luglio Falck Renewables ha perfezionato l’acquisto del 60% di SAET, azienda padovana attiva nella progettazione e costruzione di sistemi elettrici di Alta Tensione e nella realizzazione di impianti di Energy Storage, a un prezzo di circa 5,5 milioni che verrà finanziato interamente con risorse proprie. La struttura della transazione prevede, inoltre, la possibilità di acquisire il rimanente 40% di SAET entro quattro anni.

Sempre in luglio la società ha stretto una partnership con Ørsted e BlueFloat Energy per partecipare alla prossima asta “ScotWind” di Crown Estate Scotland, per l’assegnazione di contratti di locazione del fondale marino per lo sviluppo di impianti eolici flottanti su larga scala. Le tre aziende considerano l’asta un passo cruciale nel piano del governo scozzese per fornire fino a 11 GW di capacità eolica offshore entro il 2030 e sono convinte che l’eolico offshore flottante sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi net zero nel Paese.

A fine giungo è entrato in esercizio il parco eolico di Brattmyrliden da 74,1 MW in Svezia, che potrà generare fino a 263,5 GWh di elettricità all’anno. L’impianto è titolare di un Corporate Power Purchase Agreement (PPA) Virtuale di 10 anni siglato con Ball Corporation nel luglio 2020, che copre circa il 70% dell’elettricità prodotta dal parco eolico. La multinazionale è attiva nella fornitura di imballaggi in alluminio.

Risale invece a maggio la firma di due Corporate PPA decennali, con Solvay e Ferrero con l’obiettivo di integrare in situ la produzione elettrica rinnovabile e l’attività agricola. L’accordo con Solvay riguarda circa il 70% dell’elettricità che verrà prodotta da un progetto solare attualmente in fase di sviluppo in provincia di Foggia (41,1 MW e produzione annua di circa 70 GWh) che prevede anche un sistema di accumulo di 10 MW/20 MWh. L’accordo con Ferrero, invece, riguarda due progetti fotovoltaici in fase di sviluppo nelle province di Ragusa e Trapani (complessivi 17,5 MW e produzione annua fino a 35 GWh).

Infine, ad aprile, Falck Renewables ha acquisito il 100% di Desafio Solar SLU, con un esborso di circa 22 milioni più l’assunzione del debito residuo di progetto. La società è titolare di un impianto solare da 49,9 MW in Spagna, operativo da giugno 2020 e con produzione annuale di elettricità stimata per circa 88,7 GWh. L’impianto è titolare di un PPA che copre circa il 70% dell’energia prodotta.

Conto Economico

Nel primo semestre 2021 i ricavi consolidati sono stati pari a 234,2 milioni, in crescita del 19,9% rispetto a 195,3 milioni del pari periodo 2020. Un andamento che ha beneficiato inoltre di circa 8,3 milioni, apportati dagli impianti di Building Energy Holding negli Usa (61,6 MW a novembre 2020), Desafio Solar in Spagna e l’entrata in esercizio del parco eolico svedese di Brattmyrliden.

Nel complesso, le tecnologie del gruppo hanno prodotto 1.435 GWh, diminuiti del 2% rispetto a 1.464 GWh del periodo di confronto, a causa del calo della produzione eolica (-7% a 1.190 GWh, vs 1.275 GWh del 1H 2020) per effetto della minore ventosità.

Per contro il periodo ha registrato un incremento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica, comprensivi della componente incentivante e dell’attività di copertura del rischio del prezzo, con effetti positivi per gli impianti eolici in Italia (+16%), in Norvegia (+6%) e nel Regno Unito (+2%), per i parchi solari in Italia (+12%) e per gli impianti a biomasse (+6%), dovuto alla componente incentivante. Per gli impianti eolici in Svezia e Spagna si è assistito invece a una riduzione dei prezzi rispettivamente del 9% e dell’1%, comprensivi dell’attività di copertura del rischio del prezzo. In Francia, il meccanismo della Feed-in tariff ha portato a una sostanziale stabilità dei prezzi rispetto al periodo precedente.

L’Ebitda è diminuito del 5,2% a 100,7 milioni. Una dinamica dovuta alla minore ventosità nel Regno Unito, Francia, Italia e Paesi nordici (Svezia e Norvegia), solo parzialmente recuperata dall’incremento della capacità installata e da migliori prezzi (Italia, Norvegia e Regno Unito), sia per effetto della ripresa dell’impianto a biomasse fermo per manutenzione programmata nel primo semestre 2020 sia per i maggiori margini del settore Servizi. Si ricorda che il primo semestre 2020 beneficiava della plusvalenza di 4 milioni realizzata con la cessione del 50% delle quote di Novis Renewables.

L’Ebitda margin si è contratto di oltre 110 punti base al 43% dal 54,4% del primo semestre 2020.

L’Ebit è arretrato del 12,4% a 54,6 milioni, per i maggiori ammortamenti legati all’incremento della capacità installata, con il relativo margine sceso di 86 punti base al 23,3% dal 31,9% del semestre di confronto.

La gestione finanziaria ha assorbito 17,9 milioni (-17,4%), mentre le imposte 17,6 milioni (+43,6%) hanno risentito in maniera significativa dell’adeguamento one-off delle imposte differite nel Regno Unito per 8,3 milioni (2,7 milioni nel primo semestre 2020), con un tax rate salito dal 30,2% di fine giugno 2020 al 48%.

Ne è derivato un utile netto di pertinenza del gruppo diminuito di oltre il 45% a 11,6 milioni; 19 milioni al netto degli special items.

Breakdown Ricavi

Il settore Eolico ha registrato ricavi per 134,9 milioni saliti del 3,8%, in particolare grazie all’aumento della capacità installata per 30 MW negli Stati Uniti, derivante dall’acquisizione di Building Energy Holding, e all’entrata in esercizio dell’impianto svedese di Brattmyrliden, nonché all’incremento dei prezzi di cessione dell’energia elettrica in Italia, Spagna, Norvegia e Regno Unito. Andamento che ha compensato la minore produzione nel Regno Unito, Italia, Francia e Paesi nordici. Nel periodo i GWh prodotti sono stati pari a 1.190, in calo del 7% rispetto ai 1.275 del primo semestre 2020 per effetto della minore ventosità.

Il fatturato del settore Fotovoltaico, Biomasse e WtE è cresciuto del 22% a 38,8 milioni, principalmente per la ripresa dell’impianto a biomasse, nonché per la crescita della capacità installata connessa all’acquisizione di Building Energy Holding negli Stati Uniti e Desafio Solar in Spagna.

E’ aumentato anche l’apporto del settore Servizi, +28,4% a 26 milioni, per i maggiori ricavi della controllata Energy Team (51%) e dei consorzi di gestione del servizio di interrompibilità nel mercato energetico italiano.

I ricavi generati dalle altre attività sono più che raddoppiati a 79,7 milioni (34,3 milioni nel primo semestre 2020), principalmente per il maggior volume di energia ceduta da parte della controllata Falck Next Energy (100%).

Stato Patrimoniale

La posizione finanziaria netta comprensiva del fair value dei derivati al 30 giugno 2021 esprimeva un saldo a debito pari a 790,6 milioni, in aumento di 85 milioni rispetto a fine 2020. Un incremento dovuto principalmente alla variazione dell’area di consolidamento (100,6 milioni) e al pagamento di dividendi (23,3 milioni), parzialmente compensato dalla generazione di cassa della gestione operativa (78,7 milioni). La rivalutazione della sterlina e del dollaro rispetto all’euro hanno avuto un effetto negativo sui debiti finanziari netti per 16,2 milioni.

Nel periodo il gruppo ha sostenuto investimenti totali per 97,7 milioni (63 milioni nel primo semestre 2020) che hanno riguardato principalmente la costruzione dei parchi eolici e solari in Svezia, Norvegia, Francia e Usa (38,5 milioni) e l’acquisizione del 100% di Desafio Solar per 51,6 milioni (comprensivi della posizione finanziaria netta acquisita).

Ratio

A seguito degli importanti investimenti, tipici del business, il gruppo presenta livelli di debito rilevanti che si riflettono sui principali ratio.

L’indicatore della capacità di rimborso del debito nel 2020 è pari a 3,58x (3,53x nel 2019) e il quoziente di indebitamento si colloca a 1,00x (1,19x nel 2019). Nel primo semestre 2021 gli indicatori si attestano rispettivamente a 3,93x (annualizzato) e 1,11x.

Di buon livello, seppure in diminuzione, il ritorno per gli azionisti con il Roe 2020 pari all’8,45% (10,4% nel 2019). L’indicatore al 30 giugno 2021 (annualizzato) si attesta al 5,37%.

Outlook

Per l’intero 2021, il management conferma la guidance che indica:

  • Ebitda nell’intervallo di 192-202 milioni;
  • Risultato netto di Gruppo nell’intervallo 16-17% dell’Ebitda;
  • Posizione finanziaria netta (incluso fair value dei derivati) a circa 800 milioni con tolleranza +/- 5%;
  • Capacità installata o in costruzione prevista a fine anno nell’intervallo tra 1.400 e 1.450 MW.

Nel 2021 – spiega il management – il gruppo beneficerà della produzione dell’impianto eolico svedese di Brattmyrliden (74,1 MW), dell’impianto solare spagnolo di Desafio Solar (49,9 MW) e della produzione negli USA dell’impianto eolico in Iowa (30 MW) e dei quattro impianti solari (complessivi 31,6 MW), tre nello stato di New York e uno in Maryland, di Building Energy, controllata al 51% da Falck Renewables North America.

La società darà ulteriore impulso all’attività di sviluppo di nuova capacità rinnovabile, mentre sta valutando alcuni dossier di investimento nelle aree geografiche di interesse comprese nel Piano industriale. Inoltre, continuerà a monitorare l’evoluzione dei costi delle forniture di impianti fotovoltaici e dei corporate tax rate nei vari Paesi dove è presente.

Lo Specialist Banca Akros, nello studio di metà settembre 2021, ha rivisto le proprie aspettative allineandole alla fascia alta della nuova guidance del management.

Gli analisti stimano una ripresa per l’esercizio in corso, ad eccezione della bottom line, e una crescita più sostenuta nel biennio successivo. Per il 2021 i ricavi sono attesi a 384 milioni (+6,7% su fine 2020), con un aumento meno che proporzionale dell’Ebitda a 206 milioni (+4,6%), mentre il risultato netto è atteso a 37,9 milioni (-16,9% rispetto al 2020).

Banca Akros prevede un trend in aumento per fatturato e margini nel biennio 2022-2023, con ricavi in crescita del 11,2%% su fine 2021 a 427 milioni, per salire ulteriormente a 444 milioni nel 2023 (+4% sul 2022), mentre l’Ebitda è atteso nel 2022 a 237 milioni (+15% sul 2021) e a 250 milioni nel 2023 (+5,5% sul 2022). La bottom line nel 2022 dovrebbe raggiungere 54,7 milioni, con un progresso del 44,3% rispetto a fine 2021, per portarsi a 58,3 milioni a fine 2023 (+6,6% su fine 2022).

Borsa 

Nei primi cinque mesi del 2021 l’azione Falck Renewables ha manifestato un andamento discendente, che dalla prima seduta dell’anno chiusa a 7,06 euro ha portato il titolo a toccare il minimo di periodo a 5,05 euro il 12 maggio, in concomitanza con la diffusione dei risultati del primo trimestre 2021. Da quella data i corsi azionari hanno avviato un trend in progressiva crescita culminato con un massimo di periodo a 7,25 euro, toccato il 3 settembre.

Il titolo, che viaggia ora in area 7,12 euro, da inizio anno ha guadagnato l’8%, sottoperformando nettamente il Ftse Italia Star, il cui rialzo è stato pari al 42%.