Generali – Sale l’attenzione sulla governance dopo il blitz di Mediobanca

Aumenta il focus del mercato sulla futura governance di Generali dopo il blitz di Mediobanca, che già deteneva il 12,93% del capitale del Leone di Trieste.

L’istituto di piazzetta Cuccia ha sottoscritto con una primaria controparte (un soggetto internazionale secondo rumor) di mercato un’operazione di prestito titoli sul 4,42% del capitale della compagnia. Su base chiusa, l’operazione avrà durata di circa otto mesi, comunque almeno fino all’assemblea chiamata a rinnovare il cda di Generali, e consentirà a Mediobanca di detenere, unitamente alle azioni già possedute, il 17,22% dei diritti di voto (secondo MF non è da escludere che la quota potenziale possa salire in prossimità del 20%).

Il tutto alla vigilia della riunione odierna del comitato nomine di Generali per discutere di alcune procedure tecniche nell’ottica di preparare il parere in vista del cda di lunedì 27 settembre, chiamato a dare il via libera alla lista che dovrebbe essere preparata dal board uscente per il rinnovo dell’organo amministrativo, fissato nella primavera del 2022.

Tornando alla mossa di Mediobanca (che ha ricevuto il via libera del cda tenutosi ieri per approvare i conti definitivi 202/21), si tratterebbe di un’operazione fatta a tutela dell’investimento in Generali tenuto conto del contributo significativo che apporta ai risultati della banca e per evitare una destabilizzazione strategica ed operativa che annacqui i risultati, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore.

A seguito del suddetto blitz, Mediobanca ha di nuovo ampliato le distanze dal patto di consultazione che raggruppa il 12,53% del capitale, siglato tra Francesco Gaetano Caltagirone (che ha in capo il 6,20% del capitale di Generali) e Leonardo Del Vecchio (azionista di Generali con il 5,10%), a cui si è aggiunta nei giorni scorsi la Fondazione Crt (titolare dell’1,23% di Generali).

I principali soci del Leone di Trieste hanno una posizione divergente sulla futura governance della compagnia.

Da un lato ci sono Caltagirone, Del Vecchio e la Fondazione Crt che propendono per un ricambio al vertice allo scopo di accelerare la strategia di crescita di Generali, mentre sull’altro versante c’è Mediobanca che invece sarebbe favorevole alla conferma dell’attuale Group Ceo, Philippe Donnet (che ha già dato la propria disponibilità per un terzo mandato), alla luce dei risultati raggiunti negli ultimi anni.

Sulla stessa linea dell’istituto di piazzetta Cuccia ci sarebbe la famiglia Boroli-Drago, che ha in capo l’1,7% del capitale della compagnia triestina.

Sullo sfondo resta da capire quali sono le intenzioni della famiglia Benetton, che in capo il 3,97% del capitale di Generali che, secondo alcuni rumor, potrebbe decidere di aderire al suddetto patto. Una simile eventualità consentirebbe di riportare i pesi in equilibrio.

Secondo MF, inoltre, non è da escludere che Caltagirone e Del Vecchio rivedano la loro strategia, arrotondando ulteriormente le proprie quote (fermo restando la disponibilità di azioni) ma senza arrivare alla soglia che farebbe scattare l’obbligo dell’Opa.

Il comitato nomine di oggi (a cui secondo Il Sole 24 Ore parteciperà anche il presidente Gabriele Galateri per illustrare le procedure individuate per promuovere la lista del consiglio) potrebbe rappresentare un elemento cruciale.

Lo scenario che potrebbe profilarsi è quella della presentazione di due liste, una stilata dal cda uscente (lo statuto prevede questa eventualità con il via libera della maggioranza del board) e una espressione del patto di consultazione.

Le posizioni dunque restano distanti. A nulla sarebbe servito, secondo indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, l’ultimo tentativo di Mediobanca di trovare un compromesso tramite la creazione di una task force di indipendenti con la responsabilità di avviare i lavori per la lista del board.

Sulla questione governance Generali si starebbe avvalendo della consulenza di alcuni esperti, tra cui il giurista Piergaetano Marchetti, che al momento non avrebbe ancora fornito un parere definitivo.

La situazione relativa alla compagnia triestina sarebbe attentamente monitorata dall’IVASS e dalla Consob.

Intorno alle 10:25 a Piazza Affari i titolo Generali guadagnano lo 0,8% a 18,27 euro, mentre i titoli Mediobanca salgono dello 0,4% a 10,12 euro. Il Ftse Italia Assicurazioni segna un rialzo dello 0,4%, mentre il Ftse Italia Banche cede lo 0,2 per cento.