Mps – Rumor su un possibile accordo a ottobre tra UniCredit e il Tesoro

Il Ministero dell’Economia, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale, ritiene che un accordo con UniCredit sulla privatizzazione della banca senese sia a portata di mano e possa essere annunciato nel mese di ottobre.

L’indiscrezione viene riportata da Reuters. Un quadro più chiaro lo si potrebbe avere dopo le elezioni suppletive dei prossimi 3-4 ottobre.

Secondo quanto si apprende da Bloomberg, un accordo preliminare potrebbe essere raggiunta entro fine 2021, tempistica peraltro da rispettare per poter beneficiare di un bonus fiscale da 2,4 miliardi.

Nei prossimi giorni, secondo quanto riportato da MF nei giorni scorsi, dovrebbe essere convocato un cda straordinario di UniCredit per valutare i risultati della due diligence condotta su Mps in vista della possibile acquisizione di un perimetro di attività in capo alla banca senese.

Il tutto avverrebbe anche alla luce dei nuovi elementi emersi con la documentazione raccolta.

L’esito del cda di UniCredit di prossima convocazione è atteso anche dal MEF e secondo quanto riporta il quotidiano, non è da escludere che l’istituto di piazza Gae Aulenti possa rivolgere altre richieste al Tesoro alla luce di quanto venuto fuori dall’analisi condotta in quasi due mesi.

Uno dei punti su cui Andrea Orcel, Ceo di UniCredit, ha sempre insistito, fin dalla stipula dell’intesa preliminare a fine luglio, è la neutralità dell’operazione in termini di impatto sul capitale.

Se l’esclusione dal perimetro di 5 miliardi di crediti deteriorati non dovrebbe comportare grossi problemi, questioni più complicate riguardano il livello degli accantonamenti e la sterilizzazione dei potenziali rischi legali in capo a Mps, con un petitum di 6,4 miliardi.

Un altro elemento importante da tenere in considerazione è quello legato ai potenziali esuberi. Il piano stand alone predisposto nei mesi scorsi da Guido Bastianini, Ceo di Mps, prevede l’uscita di 2.500 risorse in cinque anni, di cui circa 1.000 nel 2021.

Secondo quanto si apprende dal giornale, al momento l’istituto toscano non avrebbe ancora avviato le uscite e neanche approntato le risorse per fronteggiare gli oneri di ristrutturazione.

In merito invece al perimetro che dovrebbe essere acquisito da UniCredit, dovrebbero rimanere fuori Mps Capital Services e il consorzio operativo, di cui si cercherà di garantire la continuità aziendale potendo essere oggetto di un’eventuale cessione.

Intorno alle 10:00 a Piazza Affari le azioni Mps guadagnano lo 0,3% a 1,09 euro, mentre i titoli UniCredit salgono dell’1,5% a 11,15 euro. L’indice di settore segna un rialzo dell’1 per cento.