Danieli ha chiuso l’esercizio 2020/2021, chiuso al 30 giugno, con ricavi totali consolidati pari a 2,8 miliardi, in calo dell’1% rispetto all’esercizio precedente.
A livello di business unit, i ricavi del settore impianti (Plant Making) hanno registrato una flessione del 14% a/a a 1,8 miliardi, mentre quelli della divisione acciaio (Steel Making) sono aumentati del 42% a 938 milioni.
L’Ebitda del gruppo è aumentato del 33% a 250 milioni, con una marginalità al 9% (+230 punti base). Il settore Plant Making ha contribuito per 153 milioni (+23%), mentre il settore Steel Making per 97 milioni (+53%).
L’Ebit sale del 57% a 144 milioni, dopo aver registrato ammortamenti e svalutazioni per 106 milioni (+10,4%).
L’utile netto consolidato si incrementa del 27% a 80 milioni.
Il portafoglio ordini del gruppo al 30 giugno 2021 è pari a 3,5 miliardi (+17% rispetto a fine giugno 2020), di cui 622 milioni fanno riferiti al settore della produzione di acciai speciali.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è positiva per 1 miliardo, in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.
Il Cda proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,17 euro per le azioni ordinarie e di 0,1907 euro per quelle di risparmio, per complessivi 13.351.120 euro, con stacco della cedola per entrambe le categorie di azioni il 22 novembre e pagamento e record date rispettivamente il 24 e il 23 novembre.