Nell’ultima seduta l’indice Infrastrutture Italiane ha guadagnato lo 0,9%, registrando una performance superiore rispetto al principale indice di Milano (+0,6%) e al corrispondente indice settoriale europeo (-0,2%).
I timori legati al possibile default del colosso immobiliare cinese Evergrande sembrano attenuarsi ma continuano a permanere incertezze che minano il sentiment degli investitori. Gli operatori guardano infatti con attenzione al potenziale “energy crunch”, una carenza di energia che minaccia di frenare la ripresa economica in un contesto già incerto per via del prossimo avvio del tapering da parte delle banche centrali. Il tutto aspettando i dati in uscita giovedì sull’attività manifatturiera della Cina dovrebbero confermare il rallentamento della seconda economia mondiale. Ieri Christine Lagarde, Presidente della Bce, ha ribadito che l’economia dell’eurozona tornerà sopra i livelli pre-covid entro fine anno e che l’accelerazione dell’inflazione rappresenta un fenomeno transitorio, mentre le condizioni di finanziamento restano molto favorevoli.
Tra le Big Cap del comparto Infrastrutture e Torri, Atlantia ha ceduto l’1,4%. Sotto la parità INWIT (-0,3%) che ha installato la prima torre per le telecomunicazioni mobili strutturata in legno in Italia.
Tra le Mid Cap, proseguono gli acquisti su Enav (+3,9%; +13,1% ytd) che archivia la migliore performance della seduta. Bene anche Autostrade Meridionali (+1,8%) e Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna (+1,5%), posizionatesi in vetta alle Small Cap.