Premia Finance ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi per 2,3 milioni.
La società, avendo avviato le negoziazioni il 26 aprile 2021, non ha redatto la relazione semestrale al 30 giugno 2020 e pertanto non è possibile riportare i dati comparativi del periodo precedente.
La quota preponderante del giro d’affari è rappresentata dalle provvigioni relative all’intermediazione della cessione del quinto dello stipendio (2,2 milioni). La parte residua, pari a 0,1 milioni, fa riferimento alle provvigioni sull’intermediazione di prestiti personali, sull’intermediazione dei mutui e alle provvigioni assicurative di Premia Insurance.
L’Ebitda si è attestato a 200 mila euro, con un Ebitda margin all’8,7 per cento. Tale marginalità riflette l’attuazione di politiche di remunerazione della rete consapevolmente più onerose, ma che hanno l’obiettivo di breve termine di incrementare e consolidare la posizione sul mercato.
L’Ebit è ammontato a 121 mila euro, dopo avere contabilizzato ammortamenti per 80 mila euro.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 70 mila euro.
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 la società presenta liquidità finanziaria netta per 1,04 milioni (cassa netta per 746 mila euro a fine 2020).
Le condizioni d’incertezza negli operatori finanziari e creditizi con i quali la società capogruppo Premia Finance opera sono fortunatamente venute meno alla fine del mese di luglio 2021, grazie all’intervento del legislatore che ha consentito di escludere la rimborsabilità da parte di banche ed intermediari finanziari, per lo meno sino al mese di dicembre 2019, degli oneri up front sostenuti dal cliente in sede di sottoscrizione dei prestiti e che, per effetto della cosiddetta sentenza Lexitor, avrebbero dovuto essere rimborsati in fase di anticipata estinzione dei prestiti stessi.
Fra questi oneri up front vi erano quelli che la società Premia Finance si vede riconosciuti quale remunerazione della propria attività di mediazione creditizia.
Per effetto del citato provvedimento legislativo, il mercato in cui opera principalmente il gruppo ha beneficiato di una notevole spinta, soprattutto in ragione di politiche maggiormente remunerative per gli operatori da parte degli istituti creditizi e finanziari non più soggetti alle condizioni d’incertezza ed ai necessari accantonamenti che gli effetti della cosiddetta sentenza Lexitor avevano prodotto sul mercato della cessione del quinto e della delegazione di pagamento.
Si prevede, pertanto, che il gruppo beneficerà nel secondo semestre 2021 degli effetti positivi della legge n° 106/2021, sia in termini di volumi che, sperabilmente, in termini di redditività complessiva.
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