Rumor su possibili movimenti nell’azionariato di UniCredit, con alcune fondazioni azioniste che starebbero ragionando sulla possibilità di creare un patto di consultazione.
Nello specifico, la fondazione torinese Crt, che detiene l’1,6% del capitale della banca, starebbe studiando un accordo parasociale che coinvolga gli altri enti al fine di consentire ai soci di confrontarsi in trasparenza sulle strategie e sugli orientamenti da assumere in assemblea.
“Sono in corso delle riflessioni e faremo gli approfondimenti del caso con gli altri soci dell’istituto. Potrebbe essere uno strumento utile”, ha affermato in un’intervista a Milano Finanza il presidente dell’ente torinese Giovanni Quaglia che, secondo quanto riporta il giornale, sarebbe il promotore del progetto insieme al segretario Massimo Lapucci.
Una simile eventualità sarebbe potenzialmente aperta a tutti le fondazioni azioniste dell’istituto di piazza Gae Aulenti, tra cui Cariverona, Cassamarca e Carimonte.
Il quotidiano aggiunge che al momento i soci storici dell banca non sarebbero al momento allineati al proposito di Crt. Ieri, per esempio, fonti della fondazione Cariverona (socio di UniCredit con l’1,8% del capitale) hanno parlato di un’ipotesi “infondata” l’ipotesi, lasciando trapelare di preferire un basso profilo nella corporate governance di UniCredit.
I soci storici sostengono la strategia che sta portando avanti il Ceo Andrea Orcel in merito a una possibile acquisizione di alcuni asset di Mps per rafforzare la presenza in Italia senza impatti sul capitale. Il tutto in attesa dell’esito delle trattative tra l’istituto di piazza Gae Aulenti e il Tesoro, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale.
L’Ad è anche alle prese con la stesura del nuovo piano strategico, che dovrebbe vedere la luce a novembre.
Intorno alle 10:30 a Piazza Affari UniCredit cede lo 0,4% a 11,50 euro, scontando qualche realizzo dopo i recenti rialzi. L’indice di settore segna un calo dello 0,2 per cento.