Con riferimento alla notizia diffusasi nelle ultime ore su alcuni organi di stampa nazionale riguardante l’indagine da parte della Procura di Milano, Vetrya ha dichiarato di non essere indagata e sottolineato la propria estraneità ai fatti pur avendo ricevuto un decreto di sequestro per 109.254 euro.
“Vetrya, confidando nell’operato della Magistratura, confida nel poter dimostrare a breve di non aver mai avuto alcun coinvolgimento diretto nella presunta truffa contestata ribadendo di aver avuto semplicemente un ruolo di aggregatore commerciale che non ha mai interagito con il processo di erogazione dei servizi. La Società conferma la propria fiducia nei propri dirigenti Luca Tomassini e Alessandro Prili che ribadiscono l’assoluta e totale estraneità ai fatti contestati. Vetrya, sottolineando che l’apertura dell’indagine si configura come un atto dovuto da parte della Procura, ribadisce la totale fiducia nell’operato degli inquirenti, a cui garantirà la massima collaborazione e il totale supporto al fine di fare piena luce sui fatti nel più breve tempo possibile, anche a tutela dei propri azionisti e degli stakeholder della Società”.