Servizi Finanziari (-2,1%) – Banca Mediolanum tiene la parità (0,0%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso del 2,1% e in linea all’analogo indice europeo (-1,9%), risentendo della frenata del comparto bancario (-2,5%) e uniformandosi al Ftse Mib (-2,1%).

Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno e concludersi a metà 2022, a seguito della robusta crescita che stanno registrando gli Stati Uniti.

Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.

In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.

Lo stop del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli del risparmio gestito, tra i quali sul Ftse Mib resiste Banca Mediolanum (0,0%), che ha nominato il nuovo presidente dopo le dimissioni di Ennio Doris, destinato a diventare presidente onorario.

Sul listino principale frena Nexi (-4,1%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA e che sarebbe interessata all’euro digitale.

Sul Mid Cap rallentano Cerved (-0,8%), doValue (-4,1%) e Banca Ifis (-1,9%), al lavoro sul nuovo piano industriale. Realizzi su illimity (-1,7%), che resta in prossimità dei massimi storici.

Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-2,2%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.