Officina Stellare (Aim) – Risultati 1H21 in forte crescita, Vdp a 4,7 mln (+26%) ed Ebitda a 1,8 mln (+96%; Ebitda margin al 37,4%)

Nel primo semestre 2021 Officina Stellare ha registrato un forte incremento del valore della produzione a 4,7 milioni (+26% a/a), riconducibile al completamento e all’avvio di nuove importanti commesse. Durante i primi sei mesi il gruppo ha ampliato la propria attività, firmando anche nuovi e importanti contratti di fornitura all’interno del mercato della New Space Economy.

La ripartizione del fatturato conferma l’importante diversificazione e la natura internazionale del gruppo veneto che ha registrato il 52% dei ricavi in America, il 30% nell’area Asia-Pacific 30%, il 16% nell’area EMEA (esclusa Italia) e il restante 2% all’interno dei confini nazionali.

I ricavi delle vendite, pari a 2,2 milioni, mostrano una lieve contrazione di 150 mila euro che, come specificato dalla società, “è dovuta unicamente alla spedizione successiva di alcune commesse già completate alla data del 30.06.2021 ma in attesa di autorizzazione alla spedizione da parte delle autorità ministeriali in quanto soggette alla regolamentazione della Legge 9 luglio 1990, n.185 (settore Difesa)”.

Forte progresso a livello di gestione operativa, con l’Ebitda che ha raggiunto 1,8 milioni (+96%), beneficiando dell’incremento registrato dal Valore della produzione, nonché da un assestamento dei costi di produzione rispetto al pari periodo di confronto. Coerentemente con le strategie di mantenere la produzione completamente in-house, la società ha minimizzato qualsiasi tipo di consulenza tecnica esterna, sostituita da nuove risorse umane qualificate. Scelte riflesse anche nell’Ebitda margin salito al 37,4% dal 24,1% del primo semestre 2020.

L’EBIT, pari a 1,1 mln, è aumentato del 208% dopo ammortamenti e accantonamenti per 0,6 milioni (0,5 mln 1H20) riguardanti le attività di investimento per la realizzazione della Space Factory.

Infine, l’utile netto, pari a 0,9 milioni, ha registrato un progresso del 237% annuo.

Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2021 l’indebitamento finanziario netto è pari a 4,5 milioni (4,1 milioni al 31 dicembre 2020). Si segnalano disponibilità liquide in aumento di 0,4 milioni a 2,3 milioni.

Per quanto riguarda l’outlook, la nuova Space Factory permetterà di incrementare significativamente la propria capacità produttiva e ampliare il range di prodotti. A tal proposito, la maggior parte degli investimenti del semestre (1,8 milioni) hanno interessato immobilizzazioni immateriali e materiali finalizzati ad implementare la tecnologia dei prodotti-processi e l’efficientamento produttivo nella realizzazione della struttura.

Il gruppo veneto mira a consolidare le proprie competenze ingegneristiche e produttive nei settori dell’ottica di alta precisione e grande diametro, nonché in quello meccanico e nel più recente elettronico. Inoltre, Officina Stellare potrebbe giocare un ruolo di primaria importanza all’interno delle opportunità generate dal PNRR nei settori della Ricerca e dell’Aerospazio.

Ad oggi, le offerte e trattative in corso superano i 62,3 milioni, a cui deve essere aggiunto il portafoglio ordini già acquisito per 12 milioni (proveniente quasi totalmente da clienti esteri) e 2,5 milioni di progetti in ambito istituzionale ESA ed ASI in corso di contrattualizzazione.

Infine, sempre soffermandosi sulle prospettive del gruppo, ricordiamo che l’attuale mercato di riferimento (New Space Economy) prevede una crescita esponenziale con un giro d’affari che da 350 miliardi è atteso a 1.700 miliardi nel 2040.

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