Powersoft, azienda attiva nei sistemi di amplificazione audio, trattamento del segnale e sistemi di trasduzione per il settore pro-audio, ha chiuso il primo semestre 2021 con ricavi in crescita dell’8,6% a 16,1 milioni, confermando i segnali di parziale recupero del mercato di riferimento già emersi sul finire dello scorso esercizio.
L’Ebitda è aumentato del 45,4% a 2,1 milioni con un’incidenza sul fatturato salita al 13,4% (+320 punti base), grazie alla ripresa dei volumi, a una maggiore capitalizzazione di costi di sviluppo in innovazione e a una riduzione delle spese commerciali a causa di una riduzione di viaggi e trasferte e della mancata partecipazione a fiere internazionali nel corso del semestre.
L’Ebit è più che raddoppiato a 0,9 milioni con una marginalità passata dal 2,5% al 5,5%, principalmente per effetto del miglioramento della redditività operativa e nonostante un lieve incremento degli ammortamenti e accantonamenti a 1,2 milioni (1,1 milioni nel 1H20), a conferma anche del costante focus dell’azienda nell’ambito degli investimenti in R&D.
Il semestre si è chiuso con un utile netto in crescita del 7,5% a 0,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è aumentata a 11,4 milioni dai 9,7 milioni al 31 dicembre 2020.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società sottolinea come i risultati del primo semestre dell’esercizio evidenzino un miglioramento di tutti i principali aggregati economico-finanziari trainato sia dalla progressiva ripresa a livello macroeconomico sia dalla capacità di reazione del Gruppo, che ha saputo cogliere i primi frutti dell’evoluzione del proprio posizionamento strategico da Product Company a Solution Provider.
Il Gruppo sta infatti registrando una crescita dell’ordinato sia nel tradizionale mercato degli amplificatori sia nelle nuove soluzioni/prodotti su segmenti adiacenti, come testimoniato anche dal contratto di fornitura di Mover.
Tale andamento dell’ordinato, proveniente dalle principali aree geografiche in cui il Gruppo opera, rende la Società ottimista su un’accelerazione delle attività core dalla seconda parte dell’anno e su un possibile ritorno a livelli pre-pandemici nel 2022.
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