Digital Value archivia il primo semestre 2021 con ricavi consolidati a 255 milioni (+21,6%), Ebitda a 25,6 milioni (+26,8%) e utile netto di competenza a 13,6 milioni (+28,9%), confermando la solidità della struttura patrimoniale con mezzi propri a oltre 107 milioni e liquidità netta a 27,8 milioni. Risultati sostenuti da un business resiliente, capace di convivere senza impatti negativi con la pandemia e che nel prossimo futuro potrà beneficiare dell’accelerazione della digitalizzazione.
Modello di Business
Nata nel 2018 dal consolidamento di due operatori italiani (Italware e ITD Solutions), Digital Value opera nel settore dell’Information Technology (IT) in Italia. In particolare il gruppo è attivo nella ricerca, progettazione, sviluppo e commercializzazione di soluzioni e servizi ICT per la digitalizzazione di clienti Large Account operanti nei settori Telecomunicazioni, Trasporti, Utilities, Finance, Industria e Pubblica Amministrazione.
L’attività del gruppo si articola nelle seguenti aree di business:
- Next Generation Data Center: soluzioni abilitanti le migrazioni verso le piattaforme Cloud, nonché progetti legati ai temi storage e backup;
- Digital Business Transformation: analisi e di integrazione dei dati, di soluzioni di Edge Computing, nonché sviluppo di piattaforme Cloud e software in modalità PAAS e SAAS;
- Smart Workspace Transformation: improntata principalmente alla digitalizzazione delle postazioni di lavoro.
Ultimi avvenimenti
A settembre Digital Value si è aggiudicata, attraverso la partecipata Italware, tre lotti della gara indetta da Consip per la fornitura multibrand di software, manutenzione e servizi connessi per oltre 49 milioni.
Nello specifico, il primo è il Lotto 1, tecnologia ORACLE e servizi connessi in RTI al 70% con Eurolink, del valore complessivo del lotto di 23 milioni; il secondo è il Lotto 6, tecnologia SAP e servizi connessi in RTI al 70% con Technis Blu, del valore complessivo del lotto di 30 milioni; il terzo è il Lotto 7, tecnologia ADOBE e servizi connessi al 100%, del valore complessivo del lotto di 12 milioni.
L’avvio della fatturazione è previsto a novembre 2021 e tutti i contratti avranno durata 12 mesi. Gli importi citati non includono eventuali estensioni di legge fino al 40% del contratto originario.
Conto Economico
Nel primo semestre del 2021 il gruppo ha registrato ricavi pari a 254,9 milioni, in crescita del 21,6% sul pari periodo del 2020, un andamento che è stato possibile anche grazie alla tipologia di business che ha beneficiato dell’accelerazione della digitalizzazione.
La composizione dei ricavi ha visto circa il 50% delle vendite provenire dalla linea di business “Next Generation Data Center”, il 25% circa dalla linea di business “Digital Business Transformation” e un ulteriore 25% dal business “Smart Workspace Transformation”.
L’aumento delle vendite si riflette ampiamente sui margini reddituali, dove l’Ebitda è aumentato del 26,8% a 25,6 milioni, con la relativa marginalità al 10,1% (era il 9,7% nel 1H 2020), e l’Ebit ha segnato un progresso del 35% a 20,5 milioni.
I conti recepiscono poi oneri finanziari netti per 0,3 milioni e oneri straordinari per 0,3 milioni e, dopo aver spesato imposte aumentate del 41,2% a 6,2 milioni, il conto economico si chiude con un utile netto di pertinenza del gruppo aumentato del 28,9% a 13,6 milioni.
Stato Patrimoniale
La società presenta un assetto finanziario patrimoniale solido, con mezzi propri aumentati a 107,4 milioni da 93,7 milioni a fine anno 2020 e una posizione finanziaria netta positiva, seppure in diminuzione a 27,8 milioni da 32,9 milioni.
Ratio
La posizione finanziaria netta positiva non rende significativi sia l’indicatore relativo al ripagamento del debito sia il quoziente di indebitamento.
Di buon livello l’indice di redditività del capitale proprio, sostanzialmente stabile al 25,4% rispetto a fine dicembre 2020.
Outlook
Nello studio del 6 agosto 2021 CFO Sim (Nomad e Specialist) ha rivisto al rialzo le stime del prossimo triennio, in considerazione del fatto che Digital Value “potrà intercettare il megatrend legato all’accelerazione nella digitalizzazione guidato anche dal massiccio impatto del Recovery Fund, che – per il settore di appartenenza – è il secondo pilastro in ordine di grandezza con 46 miliardi di euro su 210 miliardi di euro”.
Gli analisti hanno alzato le stime del periodo 2021-23, mantenendo però invariato l’Ebitda margin. Le vendite sono ora attese in aumento ad un Cagr dell’8,3% fino a 782,9 milioni e l’utile netto dovrebbe incrementarsi ad un Cagr del 10,4% raggiungendo 49,6 milioni nel 2023. L’Ebitda è atteso crescere progressivamente fino a 86,2 milioni, con il relativo margine all’11% dal 10,3% negli esercizi 2020 e 2021. Infine, la liquidità netta dovrebbe spingersi fino a 176,7 milioni da 32,9 milioni a fine anno 2020.
Borsa
Performance di tutto rilievo da inizio anno per il titolo Digital Value, che ha messo a segno un progresso del 112% a 83,10 euro, sovraperformando l’Aim Italia salito del 47 per cento. Una crescita che è divenuta consistente a partire dall’aprile scorso dopo il rafforzamento dell’area Technology con la nomina di Ettore Spigno ed è proseguita costantemente in scia all’aggiudicazione di gare indette dalla Pubblica Amministrazione. In aggiunta, nella prima settimana di settembre il titolo ha viaggiato sui massimi intorno a 95 euro, sostenuto anche dalla revisione del target price a 115 euro da parte di CFO Sim.