Mercati – Mattinata in rosso per i maggiori indici, Milano a -0,8%

Mattinata in rosso per le borse europee che riducono le vendite rispetto alle prime ore di contrattazioni con Milano che, intorno alle ore 12:00 cede lo 0,8% in area 25.479 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%) e il Ftse 100 di Londra (-0,8%).

Il mese di ottobre si apre sulla scia delle ultime tre settimane dove i timori per l’elevata inflazione, il rallentamento della crescita economica e la prospettiva di minori stimoli monetari hanno pesato sulle contrattazioni. Ieri Wall Street ha archiviato settembre in rosso, registrando il peggior calo mensile dallo scoppio della pandemia nel marzo 2020.

Diversi gli elementi che pesano sull’umore degli investitori, tra cui l’inflazione penalizzata dai colli di bottiglia nella supply-chain globale e dalla crisi energetica in corso. Pechino sembrerebbe avrebbe ordinato alle principali società energetiche statali del Paese di assicurarsi le forniture per questo inverno “a tutti i costi”, alimentando le preoccupazioni per l’incremento dei prezzi.

Centrali anche le discussioni politiche a Washington, il senato ha evitato lo “shutdown” ma il provvedimento non sembra aver allontanato definitivamente le preoccupazioni che il presidente americano Joe Biden possa ritardare e ridurre il suo ampio piano di spesa da 4 trilioni di dollari.

La ricca agenda macro odierna ha visto la lettura finale degli indici Pmi manifatturieri di settembre delle principali economie europee. A settembre l’Indice IHS Markit PMI Settore Manifatturiero Eurozona si è attestato a 58,6 punti, lievemente sotto al consensus degli analisti e della stima preliminare (entrambe a 58,7 punti). Per quanto riguarda l’inflazione, nel mese di settembre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un incremento dello 0,5% su base mensile (dato preliminare), in linea con il consensus e superiore al dato finale di luglio (+0,4%). Su base annuale i prezzi al consumo hanno riportato un progresso dell’1,9%, in linea con le stime e superiore al dato di luglio (+1,6%).

Nel pomeriggio sono attesi l’ISM manifatturiero e il CPI di settembre degli USA.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro scende a 1,1579 e il dollaro/yen in area 111,16. Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,7%) a 77,78 dollari al barile e il Wti (-0,9%) a 74,34 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 110 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,82% dopo la lettura del PMI (Purchasing Managers Index) IHS Markit del settore manifatturiero italiano che ha registrato a settembre un valore di 59,7 punti, leggermente superiore al consensus (59,5 punti) ma inferiore alla rilevazione di agosto (60,9 punti).

Tornando a Piazza Affari, denaro su Terna (+1,4%), Enel (+0,9%) e Banca Mediolanum (+0,4%). In coda CNH (-3,8%).